domenica 1 maggio 2016

Tutto l'anno in una vetrata: maggio




"Sed fugit, interea fugit, irreparabile tempus/ Ma fugge, intanto, fugge irreparabilmente il tempo..":  i versi delle "Georgiche" di Virgilio esprimono bene la sensazione del troppo rapido avanzare dl tempo.
Sembra ieri che ho iniziato a sfogliare le immagini del calendario di quest'anno - i Mesi della vetrata realizzata nel primo quarto del XIII secolo per il deambulatorio sud della cattedrale di Chartres - e siamo già a maggio.
Ed ecco come si presenta, sfolgorante di colori, il quinto mese dell'anno:





Come in tutti i calendari medioevali maggio è il più aristocratico dei mesi: nella sua rappresentazione non compare nessuna delle attività agricole che, nelle altre scene, caratterizzano il passare delle stagioni. 
Un nobile cavaliere con la corazza, la lancia, l'elmo di un guerriero delle crociate si è fermato per far pascolare il suo cavallo.
Il segno zodiacale del mese, i Gemelli, raffigurato da due giovani nudi che si tengono per mano e sembrano accennare a un passo di danza, occupa tutta la parte destra della scena.
Una presenza questa che, insieme all'atteggiamento tranquillo del cavallo, toglie ogni bellicosità alla rappresentazione. 
Possiamo immaginare che il guerriero, più che alla battaglia,  pensi forse di unirsi a uno di quei cortei di nobili cavalieri che, all'epoca, cominciavano già a percorrere allegramente  la campagna, ornati di rami verdi, per cantare la bellezza della stagione, la giovinezza e l' amore.
Nei primi giorni di maggio, nelle città e nelle campagne, le paure della guerra e dei saccheggi si allontanavano e il mese, che si apriva con le voci di giovani che cantavano, sembrava lasciare spazio alla speranza e alla poesia.