A volte mi chiedo se la mia non sia l’ultima generazione ad amare la musica di Verdi in modo istintivo, viscerale, indipendente da ogni conoscenza musicale.
G.Boldini,Ritratto di Giuseppe Verdi |
"Aida" è legata alla famiglia dei miei nonni dove le prozie si chiamavano Aida e Anneris (alla toscana) come le eroine verdiane. Il nome di mio padre, Alvaro, era quello del protagonista della "Forza del destino".
"Nabucco" era l’opera che mio zio Armando si ostinava a farci ascoltare nei pomeriggi sonnolenti di Pasqua o di Natale, malgrado noi cugini tentassimo di nasconderci, con silenziosa sveltezza, non appena andava a prendere i dischi dal mobile del salotto.
La "Traviata" era la preferita di mia mamma che, tra sfogo e ironia, usava canticchiare: "Sempre libera degg’io….", quando stirava pile inesauribili di panni, o "Croce e delizia..", mentre preparava i pranzi laboriosi della domenica.
Nessuno dei miei parenti conosceva la musica, ma tutti conoscevano Verdi. L’amore per le sue opere - un po’ come quello per una squadra di calcio- univa nella mia famiglia le persone più disparate.
Da adolescente, la musica di Verdi è stata una riscoperta.
Di sicuro non era quella di cui parlavo o che condividevo nelle serate tra amici, anzi, un po' me ne vergognavo.
Preferivo sentire i dischi da sola oppure andare a teatro a Firenze con qualche comitiva di sconosciuti melomani.
Di sicuro non era quella di cui parlavo o che condividevo nelle serate tra amici, anzi, un po' me ne vergognavo.
Preferivo sentire i dischi da sola oppure andare a teatro a Firenze con qualche comitiva di sconosciuti melomani.
Ascoltare Verdi, però, mi piaceva, e tanto: riconoscere le melodie, ritrovare testi dimenticati, esprimere sentimenti forti, amori, odi, vendette, quelli che nella vita di tutti i giorni non osavo nemmeno dire a parole.
E soprattutto sciogliere, nella commozione del canto a voce spiegata, quei nodi di paure, di complessi, di timidezze feroci, che- a volte- mi offuscavano il cuore.
Poco mi importava delle trame improponibili o dei libretti pieni di vocaboli desueti.
Poco mi interessava delle voci dei cantanti o delle direzioni d’orchestra.
Poco mi interessava delle voci dei cantanti o delle direzioni d’orchestra.
Quello sarebbe arrivato dopo, molto dopo.
Dapprima c'è stata solo la sensazione liberatoria dell'immedesimarsi, senza remore, nell'amore della Leonora nel Trovatore, nella fragilità di Violetta della Traviata, nel dolore del pianto di Rigoletto o nel tradimento di Renato del Ballo in maschera….
E tutto immerso nella musica intensa, languida, fragorosa, potente, dolcissima...la musica di Verdi.
E tutto immerso nella musica intensa, languida, fragorosa, potente, dolcissima...la musica di Verdi.
Non sono cambiata.
Quando sono sola in casa e ho voglia di lasciar libero sfogo alle emozioni so cosa fare: metto un CD di Verdi e mi abbandono– io che sono stonata e quasi senza voce- alla felicità pura del canto.
Quando sono sola in casa e ho voglia di lasciar libero sfogo alle emozioni so cosa fare: metto un CD di Verdi e mi abbandono– io che sono stonata e quasi senza voce- alla felicità pura del canto.
Renata Tebaldi, Trovatore. Tacea la notte placida ..:
Io ho con l'opera un rapporto nevrotico - te ne ho parlato, ricordo. E dovrei prima o poi non dico riconciliarmici, ma almeno darle una chance, per decidere se davvero it's not my cup of tea, direbbe una zitella inglese da romanzo, oppure siamo solo state entrambe vittime e possiamo ritrovarci e amarci.
RispondiEliminaGrazie per lo spunto, prima o poi ne farò qualcosa. E ti penserò.
La parola è holebr - il nome, forse, di qualche nano malefico?
(Oh che meraviglia questo tuo racconto! È possibile sognare leggendo le parole di chi sogna ascoltando Verdi? Direi di sì. La magia della musica. E della tua scrittura.)
Holebr, elbroh, olbreh, lebroh :tutti nomi di nani malefici. I Nibelunghi di Wagner ?
RispondiEliminaGrazie, Duck . Mi piace giocare con le parole, lo sai
Cara Grazia, condivido quanto detto da Duck: la tua scrittura è pura magia! E' sempre un enorme piacere leggerti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Verdi devo dire di non conoscerlo molto, come non conosco l'opera in generale. Ti confesso che sono stata tentata molte volte ad un primo approccio ma purtroppo non so mai con cosa iniziare. Non so..non avendo un qualcuno che mi supporti in questo grande cammino, mi sento intimidita dal pensiero di non riuscire a cogliere ogni singola sfumatura di ciò che ascolto..o forse devo solamente lasciarmi trasportare dalle mie sensazioni?
un abbraccio :)
Il mio primo approccio con la lirica è, come per molti livornesi, la Cavalleria Rusticana di Mascagni.
RispondiEliminaDaniela
@ iulia : Grazie per le tue parole
RispondiEliminaSi', ti devi semplicemente lasciare andare all'incanto della musica senza troppo pensare, senza riflettere. Vuoi cominciare ? Io comincerei dalla "Traviata".
@ Dani :lo sapevo. Per una livornese d'anima e di cuore come te non poteva che essere Mascagni, deh !
Le signore hanno sempre ragione e te l'ho già detto che scrivi bene.
RispondiEliminaMarco
la musica classica è il luogo dei sogni,dove puoi dimenticare tutto ascoltando meravigliose note e voci a volte celestiali.non esiste un percorso idale per avvicinarsi o riavvicinarsi alla lirica.
RispondiEliminaè molto soggettivo,io tanti anni fa fui colpita da un'opera rara di Rossini e da lì scocco la scintilla.E'per questo che si parla di Magia.
aggiungo la grande soddisfazione personale di averla trasmessa questa passione ai miei figli,tanto che uno di questi ormai 18enne, mi ha telefonato da Vienna al termine di una rappresentazione del Werther per innondarmi della sua gioia . si può fare!!!!!
grazie Grazia
Grazie per il consiglio Grazia, settimana prossima vado a vedere se riesco a trovare il cd, poi ti faccio sapere.
RispondiEliminaun caro saluto e buon fine settimana :)
@iulia
RispondiEliminaintanto guarda ( e ascolta) Maria Callas nella Traviata e poi fammi davvero sapere :
http://www.youtube.com/watch?v=I4cSVnqGmOc
è davvero puro piacere leggerti...
RispondiEliminapoi, volevo dirti, che mi hai fatto tornare in mente un documentario di Marco Bellocchio intitolato "Addio del passato"... lo conosci? così non fosse te lo consiglio... è bellissimo, poetico, toccante, ti lascia con stupore e meraviglia. (e tutto questo è accaduto a me, che invece di opera e di Verdi, conosco ahimè ben poco)
http://www.musicafilm.it/dvd-film/addio-del-passato.html
un abbraccio! e una buona domenica a te!
Tiziana, non conoscevo il documentario di Bellocchio.Mi hai fatto un gran regalo : grazie !
RispondiEliminaVoto come la tua mamma.
RispondiEliminaGil
@Gil
RispondiEliminaE' noto che le mamme non hanno mai torto