L'inizio dell'anno è il tempo dei calendari. Paesaggi esotici, immagini d'arte, teneri gattini, belle ragazze, fiori... ce n'è per tutti i gusti.
Per me il più bello rimane quello delle "Très riches heures", lo straordinario libro d'ore del duca di Berry. Un compendio di testi devozionali, salmi e preghiere, introdotti da un calendario.
Ogni mese è illustrato da una miniatura (21x29cm) con una scena di vita quotidiana, dagli svaghi della corte, alle feste, alle attività agricole.
Ogni mese è illustrato da una miniatura (21x29cm) con una scena di vita quotidiana, dagli svaghi della corte, alle feste, alle attività agricole.
Basta guardarle ed è come essere trasportati - in un viaggio nel tempo- ai primi del Quattrocento e assistere all'avvicendarsi delle stagioni e agli eventi della vita di tutti i giorni.
E, siccome a me i viaggi piacciono, ogni mese ne "staccherò" un foglio.
Il primo, ovviamente, è quello di gennaio.
Nella lunetta in alto, il cielo è percorso dal carro del sole e diviso dai segni zodiacali del Capricorno e dell'Acquario.
Passando sotto un'architrave, si entra nel chiuso di una sala sfarzosa e affollata. Basta mettersi in un angolo per osservare tutto quello che succede.
Passando sotto un'architrave, si entra nel chiuso di una sala sfarzosa e affollata. Basta mettersi in un angolo per osservare tutto quello che succede.
È il Capodanno del 1414, la festa della "etrenne", della strenna, il giorno dello scambio dei doni.
Fa un gran freddo: il camino è acceso e protetto da un ampio parafuoco.
Una stuoia di paglia difende dal gelo del pavimento.
Una stuoia di paglia difende dal gelo del pavimento.
Sulle pareti, per evitare gli spifferi, è appeso un prezioso arazzo.
Il soggetto classico, la guerra di Troia, prende la forma di un torneo cavalleresco e i guerrieri antichi sembrano invadere la scena e confondersi con gli ospiti in arrivo.
Gli invitati sono numerosi: è il giorno del ricevimento del duca e tutti vogliono rendergli omaggio.
Jean de Berry è seduto al tavolo con un'elegante sopravveste imbottita e ricamato d'oro e un berretto di pelliccia. Ha un gusto raffinato ed è molto attento alla moda: per il Capodanno ha scelto un abito del suo colore preferito, l'azzurro, il colore più in voga alla corte francese.
La fisionomia è resa con l'esattezza di un ritratto e, nel baldacchino rosso che lo sovrasta, sono raffigurati i suoi motivi araldici: i gigli d'oro su fondo azzurro dei reali francesi e gli orsi e i cigni, suoi emblemi personali.
Jean de Valois, duca di Berry (1340- 1416) figlio, fratello e zio dei re di Francia, vive in una delle corti più lussuose del Nord Europa. Il suo un fasto è già diventato una leggenda.
Poco propenso alla politica o all'attività militare, ha costruito la sua reputazione sulla passione per l'arte.
Ha sperperato un patrimonio per edificare i castelli e i palazzi, in cui trasferire la sua corte, a seconda delle stagioni, ed è un collezionista accanito di arazzi, gioielli, quadri, antichità e monete ma, soprattutto, di libri miniati.
Grazie a un lauto compenso e a un contratto vincolante, è riuscito ad avere al suo esclusivo servizio i maestri riconosciuti della miniatura fiamminga, i fratelli Jean, Herman e Paul de Limbourg.
Sono loro a illustrare il manoscritto con l'eleganza, la raffinatezza e il gusto per la favola, tipici dello stile tardo-gotico.
La festa di Capodanno apre il calendario. Per questo usano, senza risparmio, i colori più preziosi (lapislazzuli, vermiglio, lacca rosa..) e stanno attenti a ogni dettaglio.
Nella sala i convitati e gli ospiti sono tutti uomini; le dame sono rimaste nelle loro stanze. Alla destra del duca, al posto d'onore, siede un prelato, una presenza immancabile in ogni cerimonia ufficiale.
La scritta "Aproche, aproche", come un fumetto sopra la testa del ciambellano, esorta gli invitati ad avvicinarsi.
La scritta "Aproche, aproche", come un fumetto sopra la testa del ciambellano, esorta gli invitati ad avvicinarsi.
Bisogna davvero affrettarsi: il banchetto è già pronto, ma prima c'è la consegna dei regali. E non è cosa da poco.
Lo scambio dei doni fa parte di una vera e propria strategia diplomatica. Con i regali si cementano le relazioni sociali, si suggellano i patti e, soprattutto, si possono intessere le alleanze più opportune, nel pieno della lunga guerra che oppone la Francia all'Inghilterra, la Guerra dei Cento anni.
I funzionari della corte annotano scrupolosamente il nome del donatore e il valore del regalo. Nel 1414, Jean de Berry ne riceve 350, contro i 280 fatti: un bilancio attivo che testimonia l'importanza del suo ruolo.
Sulla tavola imbandita con una tovaglia bianca damascata e vassoi dorati scorrazzano, in barba a ogni norma igienica, i suoi cagnolini prediletti. A loro è consentito tutto e non sono pochi a lamentarsi che siano viziati e amati più degli esseri umani. Sono cuccioli, hanno voglia di giocare e i pezzi di carne già predisposti per il banchetto li attraggono irresistibilmente.
Il menu è di quelli da fare rabbrividire qualsiasi dietologo: tutto a base di carne, con il solo accompagnamento del pane tagliato dal panettiere a capotavola.
Per sfamare i convitati sono stati acquistati tre buoi, trenta pecore, centosessanta pernici e altrettante lepri.
Gli scalchi, incaricati del taglio delle carni, hanno il loro bel daffare; intanto i coppieri girano per la sala per servire un vino caldo e speziato.
A parte sono esposte le stoviglie d'oro: sono un'ostentazione di ricchezza, ma anche una garanzia.
Facili da trasportare tra una dimora e l'altra, senza rischi di rotture, possono essere fuse e utilizzate nei momenti di difficoltà.
D'oro è anche la gigantesca saliera a forma di barca che occupa gran parte del tavolo. Il sale è un genere di lusso e compare solo nelle mense dei ricchi.
D'oro è anche la gigantesca saliera a forma di barca che occupa gran parte del tavolo. Il sale è un genere di lusso e compare solo nelle mense dei ricchi.
L'anno si apre all'insegna della ricchezza e dello sfarzo.
Sembra, davvero, un mondo perfetto quello raffigurato dai Limbourg.
Sembra, davvero, un mondo perfetto quello raffigurato dai Limbourg.
Anche allora, come ora, c'era bisogno di sognare.
Un mondo perfetto, quello dell'arte. Una scena che si cristallizza in una meravigliosa combinazione di colori e forme e persino profumi ( mi sembra di sentire l'odore del vino speziato )e suoni ( così come l'"Aproche, aproche" del ciambellano. )
RispondiEliminaSono contenta che i mesi siano tanti e di poter sfogliare ancora, grazie a te, le pagine di questo prezioso calendario.
A proposito di ore... buona giornata, carissima
Carissima Grazia, intanto Buon Anno!
RispondiEliminaQuesta miniatura è splendida. Soprattutto per i suoi colori, quell'azzurro incredibile! Il formato che citi è quello originale? Perché dipingere su dimensioni così ridotte non è certo facile, con tutti quei dettagli poi....
Ci hai presentato ancora una volta qualcosa di stupendo.
Saluti cari
Cinzia
Anche a me fa piacere pensare che ci saranno altre undici puntate di questo antico fumetto..Mi piacciano moltissimo i colori brillanti usati, tutto quell'azzurro e bianco e gli abiti.. li invidio, quegli abiti.
RispondiEliminaDevi avere qualche sensibilissima antenna sintonizzata su certe mie curiosità antiche e delle quali quasi mi ero dimenticata. Il libro delle Ore del duca di Berry mi aveva affascinata al nostro primo incontro (all'università, per un esame. Ma quale? A ricordarselo!), poi è stato sommerso da altre più pressanti curiosità.
RispondiEliminaOra so di poterlo finalmente conoscere a fondo, grazie a te. Che bello!
Auguri di buon anno!
Mi è piaciuto il reportage del tuo viaggio in Argentina e mi piace questo tuo reportage nel tempo alla corte del duca di Berry perchè l'essenziale è che con i tuoi commenti ci fai vedere e sognare insieme a te.
RispondiEliminaI miei migliori auguri per il 2012
Marco
In effetti sarebbe bello avere una macchina del tempo e passare capodanno in quella stanza, anzi forse meglio in qualche altra stanza di quella casa..., perchè lì son solo maschietti e per capodanno non lo trovo di buon augurio.
RispondiElimina:-)))
Buon anno ancora amica mia!
Grazie per averci fatto scoprire e aver descritto questa miniatura. In attesa delle altre 11, ti auguro un buon inizio. Bye&besos
RispondiEliminaSono appena arrivata in questo blog e mi piace moltissimo. Mi interessano gli argomenti, la maniera di scrivere e la maniera con cui fai passare da una situazione all'altra.Se non ti dispiace mi iscrivo tra i tuoi lettori
RispondiEliminaNicoletta
Quanto mi piacciono, questi tuoi post!
RispondiEliminaCiao :-)
E l'anno si apre con un altro impeccabile excursus storico-artistico da parte tua, su un tema che conoscevo solo per sommi capi!
RispondiEliminaSei sempre unica, cara Grazia!
RispondiEliminaFantastici tutti i dettagli di un calendario di cui neppure conoscevo l'esistenza.
Grazie e anora auguri di un Buon Anno Nuovo!
Lara
I commenti che mi hanno preceduta hanno già detto tutto quel che c'era da dire, non mi resta che accodarmi e attendere i prossimi 11. Grazie, e naturalmente, auguri di un buonissimo 2012 anche da parte mia
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Grazia, ho scoperto il tuo blog qualche giorno fa quasi per caso e quando ho un po' di tempo, mi affaccio ed esploro il sito, che mi affascina.
RispondiEliminaGrazie
Licia Parlato - Napoli