Secondo mese dell'anno e secondo foglio del calendario che ho scelto per il 2016: il Ciclo dei mesi raffigurato, nel primo quarto del XIII secolo, nei colori splendenti della vetrata del deambulatorio sud della cattedrale di Chartres.
Ed ecco la scena di cui è protagonista "Februs", febbraio:
"Febbraio, febbraietto mese corto e maledetto": dice il proverbio che si riferisce al periodo dell'anno, in cui il gelo la fa (o la dovrebbe fare) da padrone.
Nei calendari medioevali, nati per rendere omaggio al lavoro dell'uomo e alle attività agricole dell'anno, Febbraio è il mese del riposo dei campi, quando la terra è troppo dura per essere lavorata e i contadini si rifugiano in casa per proteggersi dal freddo.
Ed è appunto, questo il soggetto della vetrata, dominata dal rosso vivo della grande fiamma che arde nel camino.
Seduto su una sedia "all'antica", comodamente appoggiato su un cuscino, un uomo visto di profilo, con i capelli lunghi e la barba, abbigliato con una corta tunica con un cappuccio e delle calze aderenti, tende le mani verso il fuoco e si sporge per scaldare i piedi nudi, che soffrono, più di altre parti del corpo, per i rigori della stagione.
Accanto, si intravede un attrezzo agricolo, forse la roncola necessaria per le potature, mentre, ai piedi della sedia, è posata una brocca che potrebbe alludere alla raffigurazione dell'acquario, segno astrologico del mese.
Nessun elemento superfluo nella scena, ma i lineamenti del volto delineati con la tecnica della grisaille (qui è un link) o la postura del corpo, teso verso la fiamma, dimostrano una profonda attenzione per i dettagli del quotidiano e una grande capacità espressiva.
Bastano pochi sintetici tratti per trasmettere nei secoli, nelle smaglianti tinte rosso, blu o verde della vetrata, la raffigurazione di Febbraio come un contadino infreddolito che, al culmine dell'inverno, trova sollievo, nel chiuso di una stanza, al calore di un camino acceso e dimentica il gelo di fuori.
che bel fuoco rosso vivo, solo con la tecnica delle vetrate è possibile ottenere un effetto così convincente. Anche Sherlock Holmes, in questi freddi mesi invernali, è andato in letargo e se la gode, al calduccio, in Baker Street. Che dici, gli diamo una svegliata?
RispondiEliminaProvvedi tu a svegliare Sherlock: sono sicura che ci r iserverá delle sorprese!
EliminaDavvero un'immagine suggestiva. Bella la scelta di alludere al freddo fuori con il ritratto di una persona che trova conforto davanti al fuoco.
RispondiEliminaÈ anche molto bella l'idea della grande fiamma rossa che occupa gran parte della scena!
EliminaHa una brocca a fianco della sedia e qualcosa che pende dal soffitto
RispondiEliminache mi fa venire in mente l'arringa che stava vicino al camino che col caldo si ungeva e allora ci si battevano contro due fette di pane e si faceva cena così.
Chissá se anche tanti secoli fa cenavano così!
EliminaMi piace molto quest'immagine. Sarà perché anch'io in questi mesi, seppure non freddi, mi "adagio" di fronte al camino e spesso mi addormento pure.
RispondiEliminaMi casca un mito!
EliminaAnch'io mi "adagio" spesso e volentieri!
EliminaMe ne casca un altro
EliminaScena/immagine molto espressiva. Io amo i mesi anonimi come Febbraio e Novembre: senza chiasso, corti e non necessariamente maledetti ...
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