Una sera di luglio..... la ragione si smorza e l'istinto prevale.
E allora viene la nostalgia di uno di quegli amori estivi, intensi e urgenti, durati il tempo di una canzone.
È la sera giusta per "La javanaise"......Chi sa racconti pure che non è una canzone composta di getto, ma, anzi, scritta su commissione per Juliette Gréco.
E che la javanaise non é nemmeno un ballo: è la java quella che si danzava al " bal musette" con la musica dell'accordéon.
E magari insista che è stata scritta in omaggio a una canzone di Boris Vian, "La java javanaise", come puro esercizio linguistico, con la ripetizione della lettera "v": avoué, bavé, vous, vent.....
Poco importa.
Se la si ascolta cantata dalla voce impastata di un Serge Gainsbourg sudato, impudico e, forse, ubriaco, la Javanaise perde tutti gli orpelli, arriva all'essenziale e si rivela per quello che è: il ricordo di un amore di una sensualità lancinante e disperata.
Se la si ascolta cantata dalla voce impastata di un Serge Gainsbourg sudato, impudico e, forse, ubriaco, la Javanaise perde tutti gli orpelli, arriva all'essenziale e si rivela per quello che è: il ricordo di un amore di una sensualità lancinante e disperata.
Chapeau !
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