giovedì 26 agosto 2010

Un nobile vecchio: il trapassato remoto


Nonno, bisnonno, avolo, trisavolo, il trapassato remoto era abituato a vivere, in un  tempo orami lontano, in cui i vecchi con grandi barbe bianche, basettoni, finanziera e cilindro ricevevano rispettosi omaggi dalle nuove generazioni.

Il trapassato era avvezzo a stare in un angolo, senza esporsi e a rimanere, pur con nobile dignità, in una posizione subalterna.

Le relazioni con gli ausiliari erano improntate ad una reciproca franchezza.
I rapporti col passato remoto eccellenti. 
I due si davano del voi, sapevano che non potevano vivere l'uno senza l'altro. Il trapassato remoto era consapevole (con una sua malinconica gravità) di preannunciare solo azioni  temporalmente anteriori a quelle principali.
Cosciente dei suoi meriti, non aveva mai levato la voce in sua difesa, contro l'invadenza del passato e del trapassato prossimo che, più giovani- anche se già maturi, e con l'arroganza tipica di una mezza età in cerca di conferme- lo stavano soppiantando in ogni uso colloquiale.

Che fare?  Scendere a compromessi?  Tingersi i capelli, radersi la barba e i basettoni, usare un abbligliamento più casual?  
Già pensava di abbandonare – grazie a un corso intensivo di Pilates - quell'incedere un po' lento che lo aveva finora penalizzato,  ma di più, proprio non poteva. 
Sarebbe venuto meno a se stesso, ai suoi  principi, alla dignità della sua chioma canuta. 

No, giammai! Preferiva ritirasi in antichi volumi di aulica distinzione, dove i personaggo usavano interloquire con un linguaggio adeguato alla sua rispettabilità.
Ecco: sceglieva di allontanarsi silenziosamente e godere di una giusta pensione di anzianità,  piuttosto che cercare di adeguarsi a un presente, forse imperfetto, che non riusciva a  capire fino in fondo.

Era sicuro che,  poco a poco, le nuove generazioni lo avrebbero riscoperto e allora, finalmente, avrebbe guardato con prudente ottimismo al futuro e, fors'anche,  al futuro anteriore.




Verdi, Ella giammai mi amo'.. :


1 commento:

  1. Sai cosa mi piace del tuo blog ? Sai perché ti leggo ? Non è noios ed è leggero.
    Povero trapassato remoto.Almeno qualcuno che si ricorda di lui.
    Marco

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