Qualche tempo fa sono andata, in una Galleria d'arte di Bruxelles, a vedere una mostra di litografie di un pittore che amo molto, Zao Wou-Ki.
Ho comprato il catalogo, ma è stata una spesa inutile: di quel testo, tranne le congiunzioni e un paio di avverbi, non ho capito assolutamente nulla.
E non è stata solo colpa del francese.
Mi chiedo sempre perché sia così difficile spiegare l'arte contemporanea in maniera comprensibile e mi domando anche se opere, come questa "Foresta di smeraldo", abbiano, davvero, bisogno di spiegazioni:
Certo Zao Wou-Ki, mai avrebbe pensato, arrivando in Francia nel 1948, a ventisette anni, di diventare un pittore famoso, amico di artisti, di uomini politici e di intellettuali. Nemmeno, forse, avrebbe immaginato le parole astruse che sarebbero state usate per commentare i suoi dipinti.
Nato in Cina, nel 1921, a nord di Shangai, da una ricca famiglia di banchieri e di intellettuali, aveva assimilato, fin da piccolo, le opere d'arte della grande tradizione cinese e, come molti dei suoi coetanei, si era formato facendo, con penna, pennelli e inchiostro, pazienti esercizi di calligrafia.
All'Accademia di Belle Arti di Hangzou aveva approfondito la conoscenza dell'arte occidentale: l'impressionismo, anzitutto, ma anche le opere di artisti da Matisse a Picasso.
Quando arriva a Parigi, perseguendo la sua tenace ambizione di fare il pittore, l'arte europea contemporanea è per lui una fonte di confronto e di ispirazione: a Montparnasse, nel piccolo studio dove va ad abitare, ha la fortuna di avere, come vicino di atelier, niente di meno che Alberto Giacometti.
Nelle vie e nei caffè del quartiere incontra artisti venuti dai quattro angoli del mondo, da Hans Hartung a Nicolas de Staël.
Ma la folgorazione gli arriva, quando, a Basilea, conosce Paul Klee.
Klee, secondo lui, "dipinge come un pittore cinese, pur non essendo mai andato in Cina".
Lui, invece, vuole dipingere come un pittore occidentale, pur senza rinnegare la sua origine e l'antica tradizione pittorica cinese.
I suoi soggetti prediletti sono i paesaggi che diventano, mano a mano, sempre più astratti, tanto che spesso non hanno alcun titolo, se non quello dell'anno dell'esecuzione.
I suoi soggetti prediletti sono i paesaggi che diventano, mano a mano, sempre più astratti, tanto che spesso non hanno alcun titolo, se non quello dell'anno dell'esecuzione.
A questo tipo di pittura rimane fedele per tutta la vita, pur viaggiando e ampliando la gamma delle sue conoscenze, dall'amicizia con gli artisti americani al suo temporaneo rientro in Cina, nel 1975.
Un ritorno trionfale, che gli fa guadagnare un posto tra le glorie nazionali nel Museo di Pechino.
L'unica voce dissenziente è quella della sorella, che, maoista convinta, malgrado la famiglia sia stata vittima della Rivoluzione culturale, continua a chiedersi se la pittura di Zao Wou-Ki "possa davvero essere utile al popolo".
Domanda senza risposta e, forse, inutile.
Così come fini a se stessi possono apparire i tentativi di classificare le sue opere o di situarle cronologicamente entro la corrente dell'"astrattismo lirico", di cui è uno dei maggiori esponenti.
A spiegare perché mi piaccia tanto la sua pittura, tra astrazione e tradizione, e i suoi paesaggi "fatti d'aria e d'acqua", secondo la bella definizione di André Malraux, non mi ci provo nemmeno.
Per questa volta vorrei far parlare solo le immagini, lasciando, come commento ai dipinti, le parole stesse dell'artista (il link a un video su Zao Wou-Ki è QUI)
"Tutte le mie tele sono dei paesaggi.
Non per scelta, ma per evidenza: non c'è mai separazione tra l'uomo e la natura".
"Dipingere, dipingere, sempre dipingere: il vuoto e il pieno, il leggero e il denso, il respiro e la vita"
"Penso che tutti i pittori siano realisti per se stessi.
Non sono astratti che per gli altri"
Non sono astratti che per gli altri"
"Molti pensano che la pittura e la scrittura servano a riprodurre la forma.
No, il pennello serve solo a dominare il caos".
Questo pittore non lo conoscevo per nulla e ora scopro che i suoi paesaggi mi piacciono moltissimo. Soprattutto quelli dove vedo delle foreste incantate, anche se magari non ci sono. Ti ringrazio per averlo pubblicato
RispondiEliminaScusa,ma avevo postato due volte la stessa risposta. Ti dicevo che se vuoi trovare ancora foreste incantate non hai che da cercare immagini di Zao Wou- ki su google o nei link che ho inserito.
EliminaNon solo i dipinti, ma le parole che li accompagnano, messi da te, cara Grazia così sapientemente, mi fanno amare questo pittore, fino ad ora da me sconosciuto.
RispondiEliminaGrazie di cuore!
Ciao,
Lara
Grazie a te, Lara. Speravo che questo pittore potesse piacere anche a chi non lo conosceva....
EliminaConobbi le opere di Zao Wou- ki qualche anno fa in una esposizione monografica a Parigi e rimasi meravigliato della sua capacità di unire in se stesso l'occidente e l'oriente. Hai fatto bene a pubblicarlo nel tuo blog perchè penso che non stoni tra i grandi maestri del passato.
RispondiEliminaCiao
Marco
"Unire il se stesso l'occidente e l'oriente": anch'io lo vedo così, il frutto di tradizioni solo apparentemente estranee.
EliminaHanno la profondità e l'intensità dei quadri di Klee. Si entra nel quadro e ci si perde. Qualche anno fa ho letto un romanzo che aveva come oggetto proprio la calligrafia cinese. Ferrea disciplina, assoluta concentrazione per arrivare dopo molto tempo al gesto perfetto. Devo ritrovare quel libro. Voglio darti il titolo. :)
RispondiEliminaTrovato!
RispondiEliminahttp://www.ilreporter.com/libri/fabienne-verdier-passeggera-del-silenzio
:)
Grazie tante per il link. Se cerchi tra le immagini di Zao Wou Ki troverai anche delle sue reinterpretazioni delle antiche prove di calligrafia: per me sono bellissime!
EliminaQuesti quadri non mi sono piaciuti subito, ma poi guardandoli meglio e guardando anche i link che sono stati dati, ho cominciato a apprezzare la delicatezza e la profondità di questo pittore. Penso che ognuno debba trovare dentro di se le ragioni e le emozioni che gli vengono da questa pittura.
RispondiEliminaMolte grazie per la scoperta
Carlo
È così per ogni opera d'arte: si può raccontarne la storia, spiegarne le influenze, la data, ma, alla fine l'emozione deve arrivare da dentro di sé, dal profondo di se stessi.
EliminaMi piacciono molto le parole di questo pittore, e anche i suoi dipinti. Trasmettono o, meglio, suscitano delle emozioni.
RispondiEliminaSaluti cari
Cinzia
Anche a me suscitano emozioni allo stato puro, senza troppe riflessioni e troppe interpretazioni e, forse, è così che deve essere.
Elimina' tutti i pittori sono realisti per se stessi. non sono astratti che per gli altri' secondo me è una frase bellissima degna di un grande pittore come quello che ci presenti
RispondiEliminaSara
È anche per me una delle frasi più belle e significative!
EliminaNon conoscevo - o mi ero dimenticato - questo artista, ma devo proprio ammettere che la sua poetica dichiarata mi ha coinvolto emotivamente. Nel frattempo mi ero già fatto affascinare dal suo primo paesaggio qui riprodotto. Hai ragione tu: un pittore, dalla vita avventurosa, che si fa intendere al primo sguardo.
RispondiEliminaAnche a me il primo paesaggio, la" Foresta di smeraldo" piace molto edè stato la chiave per entrare nel mondo di questo artista.
RispondiEliminaConcordo con tutti i commenti. Artista per me sconosciuto che scopro con gran piacere. Grazie. Belle anche le frasi, come quella che dice che molti credono che pittura e scrittura servano a riprodurre la forma, mentre servono solo a dominare il caos. Interessante il riferimento in cui Zao incontra a Parigi altri artisti contemporanei, tra cui il vicino di casa Giacometti.
RispondiEliminaRosa
Quello con Zao Wou-Ki è, di sicuro, un incontro che vale la pena di approfondire!
EliminaInutile dirti che mi hai aperto una nuova e sconosciuta finestra su questo mondo cinese di cui, come sai, mi piace leggere e scrivere.
RispondiEliminaBye&besos
Cara Nela, con Zao Wou- ki la Cina è vicina.....Ed ero certa che ti sarebbe interessato!
EliminaConosco bene l'artista (anche di persona) e la sua arte è a dir poco immensa. Purtroppo in Italia è quasi sconosciuto mentre nel MONDO intero è apprezzatissimo e ricercatissimo anche a livello di mercato. Le sue tele hanno una profondità evocativa ineguagliabile. Dal tratto quasi fanciullesco delle opere degli anni 50, si passa al tratto calligrafico orientale inserito ai paesaggi e colori occidentali e le sue tele sono di una bellezza incredibile. Se poi si ha occasione di vedere gli ultimi capolavori degli anni 90 e 2000 questi emanano una luce ed una gioia he rapisce totalmente.
RispondiEliminaE pensare che senza andare a Bruxelles, lo scorso marzo che stata una bellissima e completa mostra di grafiche (Zao Wou-Ki 1950-2010: 60 anni di opere grafiche) in una galleria di Udine.
Sono contenta che tu condivida con me la passione per questo grande pittore. Grazie per l'indicazione per la mostra di Udine. Per me, comunque, rimane più facile Bruxelles: è la città, in cui abito.
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