"Godiamoci la vita, o Lesbia mia,...Dammi mille baci e poi cento/e poi altri mille e poi altri cento/e poi ininterrottamente altri mille e cento ancora..."(Catullo)
A
Parigi, una giovane coppia si bacia di fronte all'Hotel de Ville,
ignara dei passanti, che camminano indifferenti o che gettano appena un rapido sguardo.
Intorno, tutto sembra sfumato e quasi in ombra in
confronto all'intensità del loro gesto d'amore.
"Le
baiser de l’Hotel de ville"di Robert Doisneau (1912-1994): il
bacio più famoso della storia della fotografia.
Un’immagine, in
bianco e nero, scattata il 9 marzo del 1950 per un reportage sugli
innamorati parigini, commissionato dalla rivista "Life".
Una foto che ci
rimanda alla Parigi dell’immediato dopoguerra, quella dei caffè
con i tavolini all'aperto degli ampi boulevards, dei lampioni di ghisa.
Ma che rievoca anche la Parigi dello charme femminile, degli uomini che indossano il basco come Jean Gabin, o delle poesie sui ragazzi innamorati di Jacques Prévert. Nell'aria sembra di sentire il suono dell’accordéon, o, magari, le note dell’"Hymne à l’amour" e l’inconfondibile erre moscia di Edith Piaf.
Ma che rievoca anche la Parigi dello charme femminile, degli uomini che indossano il basco come Jean Gabin, o delle poesie sui ragazzi innamorati di Jacques Prévert. Nell'aria sembra di sentire il suono dell’accordéon, o, magari, le note dell’"Hymne à l’amour" e l’inconfondibile erre moscia di Edith Piaf.
Chissà quanti si saranno emozionati, guardando questa foto o quanti, come me, ne avranno acquistato una riproduzione, una cartolina o un un poster.
E
chissà quanti, poi, si saranno domandati chi possano essere quei due giovani
tanto innamorati.
Se
lo sarà chiesto anche il giudice parigino che, nel 1992, si è visto arrivare
la denuncia di una matura coppia di coniugi, Denise e Jean Louis
Lavergne.
I due sono arrivati fino al tribunale per rivendicare il proprio diritto all'immagine e, soprattutto, per chiedere un sostanzioso risarcimento per la foto, scattata- a quel che sostengono- a loro insaputa.
I due sono arrivati fino al tribunale per rivendicare il proprio diritto all'immagine e, soprattutto, per chiedere un sostanzioso risarcimento per la foto, scattata- a quel che sostengono- a loro insaputa.
Erano loro- dicono- quei due giovani
innamorati; era il loro bacio quello "rubato" da Robert Doisneau.
Denise
porta come prova un brano del suo diario, in cui ha annotato, se
non lo scambio di effusioni, almeno i vestiti che indossava quel
fatidico giorno, una quarantina d'anni prima.
"Passeggiata nei pressi del Municipio,
gonna scura, golfino, camicetta bianca…": –aveva scritto.
L’abbigliamento-
non c’è che dire- corrisponde a pieno, così come la sciarpa
chiara che, in quel marzo lontano, aveva appena regalato al suo Jean
Louis.
È vero che, quando la foto era stata pubblicata da Life, non
se ne erano nemmeno accorti.
Ma da quando, nel 1988, la pubblicazione
di mezzo milione di poster, di centinaia di migliaia di cartoline, di
calendari e di T-shirt, ha invaso il mondo intero, i due fidanzati
di allora hanno deciso di spendere una bella cifra in avvocati e
procedure giudiziarie. Gli pare giusto che il mondo sappia chi erano i veri protagonisti della foto e si aspettano di essere debitamente compensati.
E poi- probabilmente si sono detti-
è pur sempre la raffigurazione dell'inizio di una storia d’amore
finita bene, con un regolare matrimonio e anni di quieta vita
coniugale.
Sono sicuri che il tribunale darà loro ragione.
E,
invece, no, perché si scopre che gli innamorati della fotografia non sono affatto loro.
Macché
foto scattata di nascosto! Basta conoscere il modo di fare del fotografo per non lasciarsi convincere dalla loro versione.
Robert
Doisneau, è stato fedele, anche in questo caso, alla sua idea di
abbellire le situazioni quotidiane, ricorrendo a un pizzico di immaginazione.
"Per tutta la vita mi sono divertito a
fabbricare il mio piccolo teatro":- ha affermato più volte. E poi ha spiegato: "Io non
fotografo la vita reale, ma la vita come mi piacerebbe che fosse".
Le
sue foto non sono mai istantanee riprese all'improvviso.
Sono, invece, piccole messe in scena in grado di restituire l’essenza perfetta di quei momenti, che rischiano di rimanere nascosti o confusi nell'imperfezione della realtà.
Sono, invece, piccole messe in scena in grado di restituire l’essenza perfetta di quei momenti, che rischiano di rimanere nascosti o confusi nell'imperfezione della realtà.
Anche
nel caso del bacio,
ha organizzato, come lui solo sa fare, la sua piccola recita.
È
rimasto colpito dal gesto di tenerezza tra due giovani attori, incontrati per caso ai tavolini di un caffè e ha chiesto loro di replicarlo
il giorno dopo.
Ha pure offerto un compenso, anche se puramente simbolico: cinquecento franchi (più o meno tredici euro).
Ha pure offerto un compenso, anche se puramente simbolico: cinquecento franchi (più o meno tredici euro).
Ha, poi, scelto la scenografia più adatta e, armato della sua attrezzatura fotografica, li ha
ritratti, fermando sulla pellicola quel breve momento d'amore.
Di sicuro non si tratta di un'immagine rubata, tanto più che- chiarisce ancora:- "Non avrei mai osato fotografare due persone
qualsiasi. Due innamorati che si sbaciucchiano per strada sono
raramente coppie legittime".
I
due giovani erano, invece, "gente del mestiere" e hanno recitato
sotto le sue direttive. Innamorati, però lo erano davvero, anche se la
loro storia era destinata a finire presto: pochi mesi dopo si sono
separati.
Lui, Jacques Carteaud, ha smesso da tempo di fare l'attore e ha scelto tutt'altra attività: la viticoltura.
Lei, Françoise Bornet, invece, non ha abbandonato il
suo lavoro ed è rimasta legata all'ambiente del cinema.
Per anni ha
conservato la testimonianza di quell'istante di tenerezza, una delle prime
stampe della foto che Robert Doisneau ha firmato e le ha
regalato come ricordo, Con quella si presenta dal giudice: non c’è alcun dubbio che la giovane
appassionata della foto sia proprio lei. E non si sogna nemmeno di chiedere un risarcimento.
Decide, comunque, di vendere quella stampa per creare una sorta di borsa di studio e aiutare
giovani artisti a iniziare la loro carriera.
E, a distanza di anni,
ha la conferma che quel bacio è davvero prezioso: nella vendita all'asta bastano appena tre minuti perché i prezzi si impennino e la
stampa venga acquistata per quasi
duecentomila euro.
Un
prezzo davvero alto per una foto, anche se si tratta ormai di una vera e propria icona.
Ê che Robert
Doisneau è riuscito perfettamente nel suo intento.
"Sono
deciso a impedire al tempo di scorrere": aveva detto.
E, in effetti, nella sua foto è arrivato a fermare il tempo, a rendere eterno un momento effimero e a far diventare quel bacio il simbolo stesso della giovinezza, dell’amore e della gioia di
vivere.
"Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei
sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei
trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come
una prova che questo mondo può esistere". Questo ha sempre voluto. E nell'immagine dei due innamorati quel mondo di tenerezza ha preso vita. Per sempre.
Quel piccolo istante di felicità non ha finito ancora di emozionarci e di illuminare i nostri pensieri.
"Fotografare la vita come vorrei che fosse" è bellissimo, è come fotografare un sogno. Poi qualcuno cerca di farci su un po' di soldi e il sogno si sgretola, ma questa è un'altra storia.
RispondiEliminaVerissimo, Ded, fotografare una vita sognata "come si vorrebbe che fosse" è un proponimento straordinario. La bellezza è che Doisneau c'è pure riuscito!
EliminaBella storia e belle le immagini del video adatte ad allietare questo sabato di ottobre
RispondiEliminaCiao
Marco
In un giorno di pioggia ( ma anche di sole) guardare le foto di Doisneau rallegra la vita!
EliminaSplendida storia!!!
RispondiEliminaPenoso e odioso il tentativo di quei due furbini di specularci sopra, si meritano una sonora pernacchia oltre al fatto di aver speso un sacco di soldi inutilmente!
Ê vero che quei due furbetti sono proprio antipatici. E poi non si specula su un sogno!
Eliminafiato sospeso... sei una fata!
RispondiEliminaMagari!
Eliminalo sei, lo sei...
Eliminaa Genova è stata inaugurata da poco una mostra di foto di Doisneau e, naturalmente, quello scatto è stato scelto per manifesti, striscioni, locandine. Non sono ancora andata a visitarla; oggi, forse, alla luce anche del tuo brano, ci faremo questo piacevole regalo. Dolce autunno, Grazia!
RispondiEliminaPoi, Luisa, mi dirai se ti è piaciuta. Sono sicura che sarà un ottimo regalo.
EliminaDolce autunno anche a te!
Grazie mille Grazia! Inutile dirti quanti mi piaccia questo post. Grande Doisneau e immagini le sue, che hanno fatto la storia della fotografia. Ne parla anche la tua omonima Grazia Neri.
RispondiEliminaUn abbraccio e una splendida domenica autunnale.
Cinzia
Doisneau ha fatto davvero la storia della fotografia: è stato un grande sognatore e un grande artista!
EliminaUn abbraccio anche a te
Amo da sempre Doisneau, mi sono permesso di riportare il tuo post sul mio blog - con una personale aggiunta :-) -
RispondiEliminaGrazie tantissime per la pubbòlicazione sul tuo blog (che rileggerò sicuramente con più tempo) e per la tua aggiunta.
EliminaA presto
Non ha finito di emozionarci e ci fa sognare una vita bella come quella auspicata e rappresentata da Doisneau.
RispondiEliminaUn abbraccio e un grazie di cuore per i tuoi post.
Nou
I sogni di Doisneau sono ancora tutti là a illuminarci la vita, come solo quelli di un grande artista sanno fare.
EliminaGrazie a te e a presto
Meraviglioso questo post! Lectio magistralis sul "Nulla è come appare, prima dell'era del photoshop"
RispondiElimina"nulla è come appare"e quello che appare è l'essenza perfetta della realtà. Grande Doisneau!
EliminaSei riuscita a prendere un'immagine strafamosa e vista migliaia di volte e a ridarle nuova vita grazie al tuo racconto. E' proprio vero: sei una fata! :-)
RispondiEliminaÊ che anche a me piace scoprire sempre qualcosa di nuovo dietro ogni immagine.
EliminaMagari fossi una fata! Chissà cosa combinerei con una bacchetta magica:-)
Bella la storia... soprattutto la tua descrizione iniziale che completa l'immagine: mi sembrava di essere lì...
RispondiEliminaCiao
"Io non fotografo la vita reale, ma la vita come mi piacerebbe che fosse" ...un po' quello che ci fa appassionare ai film d'amore ed esattamente quello che si prova guardando questa foto.
RispondiEliminaInsomma, chi non vorrebbe essere al loro posto?
Io sono stata ad una mostra su Doisneau a Roma, prima conoscevo solo questa sua foto ma da lì ho scoperto il suo stile curioso e particolare che mi ha coinvolta.
Perfetti anche i riferimenti alla colonna sonora e alla poesia, complimenti.
Giulia
È molto vero quello che dici, Giulia: c'è nelle foto di Doisneau la stessa qualità di fascino e di commozione che si ritrova in un bel film d'amore. Ogni volta che le vedo riscopro la stessa freschezza di sensazioni della prima volta.
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