"Dixe
Avrile: ch'io ve so ben dire/tutte l'albore ch'io fazo fiurire/
cantare gli oxelini e il dolce dormire/A zovini e a vecchi ch'io
allegro lo chore" (Anonimo, Ballata dei
Mesi, sec.XIV)
Aprile, il mese del risveglio della natura, quando le giornate si allungano, facendosi sempre
più calde e l'aria è già quella della primavera.
Gli alberi fioriscono, l'erba dei prati diventa più verde e tutto sembra in rigoglio.
Gli alberi fioriscono, l'erba dei prati diventa più verde e tutto sembra in rigoglio.
Fin dall'antichità Aprile è il mese legato all'amore, tanto che c'è chi ne fa derivare il nome
alla parola greca "aphros", la schiuma, da cui, secondo la mitologia, sarebbe nata
la dea Afrodite. Anche se l'ipotesi più probabile è che
derivi, invece, dal latino "aperire", aprire, e alluda allo
schiudersi dei fiori.
I fiori, in effetti, sono i protagonisti delle
rappresentazioni di Aprile nei calendari scolpiti della prima
metà del XIII secolo che, per quest'anno, ho deciso di "sfogliare" a ogni inizio del mese.
Stavolta nessuna attività agricola: la fatica dei contadini e il
duro lavoro nei campi lascia spazio alla gioia della bella
stagione.
Ad Arezzo, tra i Mesi della Pieve di Santa Maria Assunta,
Aprile è un ragazzo sorridente, vestito con l'abito della festa, con in testa
una ghirlanda di fiori, un fiore senza gambo- forse una rosa- nella
mano destra e un rametto nella sinistra. Sembra fiero di indossare
la sua elegante tunica bicolore rossa e nera, legata alla vita da una cintura.
Ma, temendo ancora un ultimo colpo di freddo dell'inverno, non ha
trascurato di coprirsi col mantello e neppure di calzare le pesanti
scarpe adatte alla cattiva stagione.
Sulla parete di fondo, all'altezza del
volto, una rosetta scolpita è lì a testimoniare l'arrivo del bel tempo:
La stessa rappresentazione semplice e sintetica si ritrova nel
ciclo- cronologicamente di poco precedente- del Calendario dei Mesi
di Ferrara.
Qui Aprile condivide la formella con lo scapigliato e ispido mese di Marzo, tutto intento a suonare il corno (dell'iconografia di Marzo ne ho parlato qui).
Qui Aprile condivide la formella con lo scapigliato e ispido mese di Marzo, tutto intento a suonare il corno (dell'iconografia di Marzo ne ho parlato qui).
E, senza nessuna soggezione
per lo scorbutico compagno, sembra che, sollevando il piede, accenni perfino a un passo di
danza:
Basta poco: un gesto e un sorriso, che sembra addirittura evocare quello di certe sculture arcaiche e chi guarda può immaginare, dietro la scontrosa grazia di quell'adolescente coronato di fiori, tutto l'incanto del mese.
La primavera è giovane e il clima ancora mutevole, ma il freddo e anche la fame patita nel lungo periodo invernale sono finiti. Ricchi e poveri, aristocratici e contadini possono finalmente avere una pausa dalla durezza della vita di tutti i giorni e rallegrarsi che la natura ricominci, ancora una volta, il suo ciclo.
La primavera è giovane e il clima ancora mutevole, ma il freddo e anche la fame patita nel lungo periodo invernale sono finiti. Ricchi e poveri, aristocratici e contadini possono finalmente avere una pausa dalla durezza della vita di tutti i giorni e rallegrarsi che la natura ricominci, ancora una volta, il suo ciclo.
La musica per accompagnare l'immagine del Mese di aprile potrebbe essere questa
è davvero arrivata la primavera, finalmente? evviva!
RispondiEliminaLa primavera rallegra anche le pietre! Buona primavera a te, Grazia cara :-)
RispondiEliminaBuona primavera e che la stagione ci sia propizia!!
RispondiEliminaCiao
Marco
Mi colpisce il viso sorridente della donna. Così espressivo! Il ritorno della primavera era apprezzata allora come oggi. Che bello!
RispondiEliminaCinzia
Il ragazzo della Pieve aretina è meraviglioso. Quanto allo schiudersi dei fiori, concordo: questo E' il mese in cui sbocciano anche i miei tulipani. Peccato però che finiscano nelle mascelle del mio Kangoo-cane, malgrado le urla isteriche della sottoscritta.
RispondiElimina