"Dixe
Zugno: io sego lo grano, de le cerexi (ciliegie) i'me empo le
mano/sego lo fieno de suxo a lo piano e coglio l'agresto (le erbe
selvatiche) per farne sauore (condimento)" (Ballata dei mesi,
sec.XIV).
Grano, ciliegi, fieno, erbe odorose: nella ballata dei mesi, Giugno si vanta, a buon diritto, di essere il periodo dell'anno in cui la terra si
mostra più fertile e feconda. Anche il nome latino, "Iunius",
ne riflette la pienezza e l'abbondanza, sia che tragga origine, come qualcuno afferma, da "juniores", i giovani, e simboleggi la forza della giovinezza, sia che, invece,
derivi, come sostiene la maggior parte degli studiosi, da Juno,
Giunone, la dea sposa di Giove, protettrice dei matrimoni, delle nascite e della prosperità.
Giugno è il mese del trionfo della luce, del solstizio d'estate e delle giornate più lunghe dell'anno. Il sole,
però, non è abbastanza caldo da bruciare e consente ancora di poter
falciare l'erba dei campi; le messi sono arrivate a maturazione e la
frutta è pronta per essere colta.
Un mese intenso, dunque, per i lavori agricoli raffigurati nei Calendari scolpiti degli inizi del
XIII secolo.
Nelle formelle dei Mesi di Ferrara, oggi conservate nel
museo della Cattedrale, Giugno è un ragazzo che, con i piedi nudi e
la corta tunica rialzata, fermata con un nodo alla vita, si sta
arrampicando su un albero (forse un pero) carico di foglie e, soprattutto, di frutti.
Ha già raggiunto il ramo, più basso e tra un
po'assaporerà la dolcezza di un frutto. Una vera squisitezza in un'epoca, in
cui la frutta veniva prodotta solo per essere servita alla tavola dei nobili e i
contadini si dovevano accontentare di coglierla dai rari alberi che
crescevano spontaneamente vicino ai loro orti.
In
tutta la formella si respira un'aria di grande vitalità e c'è una precisa attenzione alla realtà, dal gesto
del giovane, al particolare della tunica annodata in vita e rialzata
in modo da non intralciare il movimento, all'intreccio ombroso dei rami dell'albero.
Accanto- ed è la prima volta che compare nel ciclo di Ferrara-
spicca la presenza del grande granchio che simboleggia il Cancro,
segno zodiacale del mese.
Ad Arezzo l'ignoto scultore del ciclo dei
Mesi della pieve di santa Maria Assunta, stavolta non segue, come di
consueto, l'iconografia dei Mesi di Ferrara. Sceglie, invece, di
raffigurare, in un modo più aderente alla tradizione, la attività agricola tipica di giugno: il taglio del grano.
"Giugno,
la falce in pugno": dice il detto popolare che rispecchia la tradizione.
Anche qui, in un campo di spighe gialle che sembrano invadere tutto spazio della rappresentazione, è all'opera un giovane mietitore, a piedi nudi e con una corta tunica fermata alla vita da una cintura.
Anche qui, in un campo di spighe gialle che sembrano invadere tutto spazio della rappresentazione, è all'opera un giovane mietitore, a piedi nudi e con una corta tunica fermata alla vita da una cintura.
Purtroppo i
molti secoli passati non hanno risparmiato la scultura, tanto che nel corso del tempo sono andate perse le mani che, sicuramente, impugnavano la falce nei gesti tradizionali della mietitura, tramandati fin
dall'antichità: afferrare, con la mano sinistra, un manciata di
spighe e tagliarle, con la falce impugnata nella destra, a mezza altezza, in modo da
lasciare sul campo le stoppie per alimentare il bestiame che vi
avrebbe pascolato.
La scena occupa uno spazio maggiore delle altre, quasi
a sottolinearne l'importanza: per tutti il grano e il pane
rappresentavano l'alimento per eccellenza. E qui le spighe, alte e fitte, fanno sperare che il raccolto sarà abbondante.
La frutta, il grano e il pane che verrà: nel ciclo delle stagioni, Giugno è il periodo più fecondo dell'anno, in cui godere dei prodotti della terra e scordare, al calore del sole, le paure e il freddo dell'inverno.
Interessanti come sempre le pagine di questo calendario! L'accenno al segno zodiacale poi, mi stupisce davvero. I frutti dell'albero potrebbero essere anche dei fiche, I fioroni, che sono I primi a maturare proprio verso giugno.
RispondiEliminaBuona settimana, cara Grazia, un abbraccio
Cinzia
In effetti, Cinzia, il segno zodiacale compare in molti calendari dei mesi, ma in quello di Ferrara è la prima ( e unica) volta che compare.Quanto all'albero penso che tu abbia ragione e che si tratti in realtà di un fico.
EliminaTante grazie e un grande abbraccio anche a te
Questa Pieve di Santa Maria Assunta e il suo ciclo dei mesi mi piace sempre di più!
RispondiEliminaNela, non ti resta che andare ad Arezzo a vederla di persona:-)
EliminaIl mio mese! Mi piace che sia rappresentato da un ragazzo che sale su un albero :-)
RispondiEliminaMolte delle mie amiche sono nate di giugno! L'immagine così viva e vitale dei Mesi di Ferrara mi sembra di ottimo augurio
Eliminabellissimo..che dire...buon giorno....e grazie...
RispondiEliminaBuon giorno anche a te, Maria Vittoria!
EliminaRicordo la mietitura con la falce.. ancor oggi mi godo giugno, forse il mese più bello.
RispondiEliminaCiao, un abbraccio
La mietitura con la falce ormai non si vede quasi più. Le macchine hanno sostituito gli antichi gesti, ma hanno anche alleviato la fatica!
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