"Dixe luglio: io
fazo i meluni/ batto lo frumento cum grossi bastoni/ Spogliomi in chamixa per il
gran sudore/ Faxomi chuoxere de’ boni capponi " (Ballata dei mesi, XIV
secolo)
Luglio, il mese che
prende il nome da Iulius, Giulio Cesare.
Luglio, il mese del caldo e del sole ardente.
Luglio, il mese del caldo e del sole ardente.
"A luglio
gran calura, a gennaio gran fredddura": dice un proverbio molto diffuso che lo
contrappone al gelo dell’inverno.
Anche nei Calendari scolpiti dei mesi dell’inizio del XIII
secolo, Luglio è il mese del sole e, come avveniva per Giugno, è legato alla coltivazione del
grano: l’attività che si usa raffigurare è quella della battitura, la prima fase della trebbiatura.
Ed ecco come appare Luglio nella
formella del ciclo di Ferrara, ora conservata al Museo della Cattedrale.
Qui il cavallo è,
insieme all'uomo, il grande protagonista.
Ma non si tratta del focoso destriero di un guerriero o- come nel mese di Maggio- di un aristocratico cavaliere, ma dell'umile e robusto animale addomesticato per i lavori più pesanti della campagna.
La battitura del
grano può essere svolta dal contadino
manualmente, usando il doppio bastone snodato, il correggiato, oppure- per i pochi che se lo
possono permettere- con l'aiuto, appunto, dei cavalli, che al ritmo cadenzato, dei loro zoccoli, battono le spighe legate e messe ordinatamente a terra, frantumandole
e facendone uscire i semi.
Una pratica, questa, derivata dell'antichità e molto
meno faticosa per l'uomo.
Nella formella, Luglio si presenta come un giovane contadino, vestito con la corta tunica
estiva e con i piedi nudi, che, tenendo in
mano un bastone, guida due cavalli legati con una corda ben stretta
nella mano.
I fasci di spighe ai suoi piedi sono già pronti per la
battitura.
La trebbiatura, nelle
sue varie fasi, è considerata allora, l'avvenimento più importante dell'anno
agricolo, quello in cui il lavoro dell’uomo assume una dimensione quasi
sacra.
Il pane rappresenta l'idea stessa del cibo.
Le spighe colme, raffigurate
in primo piano, sono un segno di abbondanza. Anche se si sa che la maggior parte andrà al nobile padrone delle terre, un buon raccolto significa per i contadini la speranza
di assicurare nutrimento a se stessi e alle loro famiglie.
I giorni caldi della trebbiatura sono una delle
rare occasioni di festa: al lavoro partecipano tutti, giovani e vecchi. Nei campi, a volte, risuona qualche parola di incitamento scherzoso e qualche canto.
La
buona stagione è al suo culmine e la natura si presenta nel suo aspetto
migliore.
Può bastare per sperare di superare le difficoltà quotidiane e, al calore del sole, nella fatica comune, dimenticare ogni preoccupazione per il futuro.
in ogni paese dovrebbe esserci un monumento al cavallo, all'asino, al maiale, alla pecora, per ringraziarli dell'aiuto indispensabile per la vita umana, invece in ogni paese c'è un monumento per i caduti, quasi tutti contadini, del macello della prima guerra mondiale.
RispondiEliminain altri tempi si rappresentavano gli amici/schiavi dell'uomo.
Hai proprio ragione. E anche senza monumento vorrei che si avesse sempre più rispetto per la fatica e per la sofferenza dei nostri tanto spesso bistrattati "fratelli minori"
Eliminami mancava la tua apertura di mese... ed eccola, quasi puntuale! Buona vacanza!
RispondiEliminaEccomi rientrata dalla vacanza, in un mese di luglio che a Bruxelles è completamente diverso da quello "di gran calura" evocato nel post!
EliminaIniziavo a preoccuparmi! Che inizio mese è senza il tuo post/calendario?
RispondiEliminaMeno male che ci sei tu a far notare le piccole differenze (il cavallo di maggio e questi raffigurati in luglio) e quei dettagli che fanno la differenza!
Buon luglio!
hai visto? Anche per me è diventato quasi un rito scoprire, ogni mese, cosa ci riserva il "Calendario di pietra"
EliminaEcco un motivo per cui mi sarebbe piaciuto vivere in quell'epoca. La battitura del grano fatta da robusti cavalli e non da Terminator mietitrebbie che, se le incroci per la tua strada di umile pendolare, non riesci nemmeno ad arrabbiarti per lo spazio che prendono, visto il terrore che incutono alla piccola utilitaria e alla sua guidatrice.
RispondiEliminaMamma mia, Nela, le mietitrebbie Terminator mi mancavano! .-)
EliminaSia pure secoli dopo ho vissuto,da bambino, il mese della trebbiatura, del secondo taglio del fieno,dei prati da irrigare , con il sistema delle rogge, magari a mezzanotte,dei tafani e delle zanzare, della frutta che procedeva verso la maturazione.Mese di fatica, sacrificio, speranza che una buona "annata" garantisse la prosperità (quello che era allora la prosperità) per tutto il corso dell'anno. Luglio era il mese del sudore,dell' arsura, della speranza.
RispondiEliminanon ho riflettuto sul fatto che vivessi a Bruxelles, mi spiace, ma la prossima volta ne terrò conto, ciao
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