Ci
sono delle storie talmente belle che non
sembrano vere.
Questa, per esempio: una storia di intrecci tra politica, musica
e libertà, che mi ha ricordato un delizioso film di
qualche anno fa, "Il Concerto" di Radu Mihaileanu. L’ho sentita citare spesso, in questi giorni,
per commemorare la morte di un grande
pianista americano, Van Cliburn, avvenuta il 27 febbraio scorso.
Siamo
nel giugno 1958, nel pieno della Guerra Fredda, quando si apre a Mosca la prima
edizione del concorso internazionale di piano intitolato a Ciaikovskij. Russia e Stati Uniti sono allora impegnati in una competizione senza esclusione di colpi in
ogni campo, compreso quello della cultura.
Il concorso Ciaikovskij doveva
rappresentare una vetrina per mostrare la superiorità del talento dei giovani musicisti sovietici, che, stando alla propaganda,
non aveva rivali. Nella giuria sedevano pianisti del calibro di Sviatoslav
Richter e Emil Gilels.
Tutto pareva filare come da programma: nessuno si aspettava sorprese.
Ma ecco che si arriva alla serata della finale.
Tra i
concorrenti c'è un giovane americano, un texano di appena ventitré anni, Harvey Labarn Cliburn jr.
Van Cliburn, come preferisce farsi chiamare.
Van Cliburn, come preferisce farsi chiamare.
È altissimo, una specie di gigante con una gran chioma di capelli ondulati e delle mani
enormi, che parrebbero più adatte a indossare i
guantoni da baseball che a toccare i tasti di un pianoforte.
Lo sguardo intenso e l'andatura dinoccolata sono quelli di un attore di film western. In realtà suona il piano fin da bambino e si dice che abbia un talento prodigioso, già riconosciuto in una delle scuole più prestigiose degli Stati Uniti, la Juillard di New York.
Lo sguardo intenso e l'andatura dinoccolata sono quelli di un attore di film western. In realtà suona il piano fin da bambino e si dice che abbia un talento prodigioso, già riconosciuto in una delle scuole più prestigiose degli Stati Uniti, la Juillard di New York.
Quella sera è molto
emozionato.
La
sala è gremita, gli sguardi sono tutti su di lui.
Forse tra il pubblico c'è chi lo osserva
con sospetto: vediamo un po' come se la cava questo odioso capitalista
- avranno pensato.
Finalmente
tocca a lui a suonare i pezzi che ha scelto: il concerto n.1 di Ciaikovskij e
il n.3 Rachmaninov.
L’esibizione termina.
Nella sala, fino ad allora silenziosa e ostile, è come se fosse caduto un fulmine: la sua interpretazione è stata assolutamente folgorante per tecnica e
temperamento.
L'eco dell'ultima nota è appena finito; c'è solo un attimo di esitazione.
Ed ecco che parte un applauso, prima timido e poi sempre più intenso e caloroso. Qualcuno si alza, altri lo imitano e, poco dopo,
tutti gli spettatori sono in piedi in una "standing ovation" che dura otto minuti.
Otto lunghissimi minuti di un entusiasmo coinvolgente e
liberatorio che scioglie ogni ostilità e ogni
preconcetto.
È come una grande onda di emozione che
travolge anche gli orchestrali e perfino il pubblico che lo guarda da lontano nei rari televisori in bianco e nero.
La
giuria del concorso è commossa.
"Van Cliburn è stato geniale"-
affermerà Richter.
"Suonava
e assomigliava a un angelo- ha spiegato
in questi giorni il pianista Andrei Gavrilov- nulla a che vedere con l'immagine
del capitalista cattivo descritta dal governo sovietico".
Sarà pure un "nemico", saranno pur bravi i pianisti sovietici, ma c'è poco
da fare: il premio lo merita lui.
I
giurati un po' di paura - è innegabile- ce l'hanno
tutti.
Premiare un americano al primo concorso Ciaikovskij proprio facile non è.
Nell'incertezza qualcuno prende il coraggio a quattro mani e decide addirittura di telefonare al segretario del partito, Nikita Khruscev.
Nell'incertezza qualcuno prende il coraggio a quattro mani e decide addirittura di telefonare al segretario del partito, Nikita Khruscev.
Sarà un colpo di scena.
"È il migliore?" chiede Khruscev "E allora dategli il
premio".
La vittoria, a questo punto, è sua: per Van Cliburn è un trionfo
Tornerà negli Stati Uniti celebrato come un eroe da una parata per le strade di
New York e da una copertina su Time. La sua incisione del Concerto di
Ciajkovskij entrerà nel libro dei primati per numero di copie
vendute. Continuerà a intessere rapporti di pace tra America e
Russia; la sua carriera si svolgerà tra concerti
entusiasmanti, ma anche depressioni, apparizioni sempre più sporadiche e ritiri dalla scena.
In suo onore verrà creato a Fort Worth in Texas uno dei
concorsi pianistici più importanti, intitolato al
suo nome, di cui sarà per
anni responsabile artistico.
Ci sono momenti che da soli valgono una vita: a Van Cliburn quello vissuto a Mosca in una serata di giugno del 1958 ha segnato l'intera esistenza.
Chissà quante volte sarà ritornato col pensiero a quell'attimo di
silenzio commosso appena prima dell'applauso e a quei lunghi minuti di condivisione e
di gioia pura in cui non c'erano più né blocchi contrapposti, né nemici.
Quello
che contava era solo la musica.
Ecco qui un video con un piccolo brano del concerto di Ciaikovskij e quello emozionante con le reazioni al concerto di Rachmaninov:
QUI invece è un link a un documentario sul concorso.
Se fossi stata tra il pubblico avrei pianto come un vitello, garantito al limone
RispondiEliminaPensa che io mi sono commossa pure al documentario in russo (ma con i sottotitoli in inglese)! :-)
EliminaIo mi sono messa a piangere leggendo il tuo post!
EliminaGrazie.
Buona giornata.
Probabilmente è per il modo con cui lo racconti ma ti devo dire che mi sono quasi commosso anche da casa. Il secondo dei video che hai pubblicato è bellissimo.
RispondiEliminaCiao
Marco
Anche tu, Marco, tra quelli commossi? Bene, siamo in buona compagnia!:-)
EliminaEmozionante e commovente. Dopo il tuo racconto, il secondo video è fonte di commozione pura...
RispondiEliminaSono d'accordo con te Luisa: se si conoscono le circostanze il secondo video è davvero emozionante. Soprattutto per gli abbracci, la consegna dei fiori e perfino il dono una piccola balalaika da parte di un pubblico che avrebbe dovuto essere pregiudizialmente ostile. Potenza della musica!
EliminaLa storia è molto bella...ma bisogna anche saperla raccontare!!!
RispondiEliminaUn saluto affettuoso
Sara
Grazie, Sara: ma è una di quelle storie che sono facili a raccontare. Basta lasciarsi andare alle emozioni che ispirano.
EliminaGià, Van Cliburn!... che ricordo mi hai risvegliato!
RispondiEliminaAnche mio padre mi raccontava questa vicenda, con una certa commozione, e ricordo che aveva il disco del Concerto n. 1 di Ciaikovski eseguito dal pianista americano (inciso dalla RCA, con un'etichetta color rosso scuro, se ben ricordo). Anche la registrazione era fenomenale, e se ho da sempre amato quel concerto, lo devo forse non solo a Ciaikovski, ma anche un po' a Van Cliburn e... a mio padre.
Che bello associare una persona che si ama a una musica. Se poi quella musica è suonata da Van Cliburn, ancora meglio! Intanto, per emozionarci insieme, ho trovato questo link su you tube:
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=w7Xy_QXSskw
Sì, mi emoziono ancora ascoltandolo. Un connubio come pochi: un grande concerto aveva trovato evidentemente il suo interprete ideale... tale da annullare il senso delle frontiere geopolitiche.
EliminaGrazia, tu racconti sempre storie bellissime. Sei il perfetto antidoto al malumore :-)
RispondiEliminaGrazie, Silvia, in questo periodo di antidoti al malumore (e anche a certi mal di pancia) ne abbiamo davvero tanto bisogno :-)
Eliminaleggerti è sempre fonte di emozioni e di scoperte, da mesi ormai concludo la mia giornata con una visita qui e non resto mai delusa, perché anche quando non ci sono novità, guardo i vecchi post o quelli che mi sono piaciuti di più. Grazie
RispondiEliminaGrazie tantissimo per le tue parole, Licia. Tu dai un senso a quello che scrivo e alla ragione per cui scrivo.
EliminaUn grande abbraccio
Mi unisco ai commenti sopra.
RispondiEliminaE come non farlo? Tu, Grazia, sai raccontare storie in modo meraviglioso.
Ti ringrazio di cuore!
Ciao,
Lara
Sono io che ringrazio voi per leggere e per condividere quello che scrivo. Sono queste le storie che mi piace scoprire e raccontare ed è bello poterle condividere con persone con cui mi sento sulla stessa lunghezza d'onda.
EliminaUna bellissima storia!
RispondiEliminaAnch'io quando l'ho scoperta l'ho trovata bellissima. Pensa che il 27 febbraio hanno interrotto le trasmissioni di Radio Classique con il concerto n.1 di Ciaikovskij e con il ricordo di Van Cliburn.E per poi hanno fatto ascoltare altre sue incisioni. In Italia non ne hanno nemmeno parlato su radio tre...
EliminaQuante cose belle che ci racconti Grazia! A me si apre un mondo quando arrivo qui da te!
RispondiEliminaE ha ragione Lara, hai anche la capacità di raccontarle in un modo tutto speciale! Grazie di cuore anche da parte mia, un abbraccio
Cinzia
Cinzia, come dicevo a Lara, mi fa davvero piacere condividere con voi storie di questo tipo, sapendo che quella che ci accomuna è la stessa emozione;
EliminaUn abbraccio
Ieri ho provato a commentare e non mi riusciva. Per dire che la penso come tutti sopra, certo la musica, e il suo interprete, rompono tutte le frontiere con una delle lingue universali che abbiamo a disposizione!
RispondiEliminaÈ vero che la muisica è una lingua universale e fa risuonare in noi qualcosa di molto profondo, di primordiale direi, e ci trascina in un mondo in cui tutti siamo uguali.
EliminaE' strano che uno così alto sia bravo,
RispondiEliminaper esser bravi ci vuyole che il sangue raggiunga il cervello
in un tempo minimo,
se sei alto il tragitto è più lungo e quindi anche il tempo è più lungo
per questo gli alti son tardi e i piccoli svelti!
Ciao Grazia, auguri per oggi.
Che bella teoria! Adattissima a me che alta proprio non sono. Tu dici che è vero che noi piccoli siamo più svelti? Beh, se non è vero, è ben trovato!
EliminaGrazie
Non solo, i bassi sono anche più "equilibrati" degli altri, in quanto hanno un baricentro più basso!!!!
EliminaBenissimo! Non è male essere bassi: l'ho sempre detto io:-)
EliminaUna vicenda a me ignota - tanto per cambiare! - degna di una grande opera d'arte: come scaturita dalla fantasia di unn genio!
RispondiEliminaÈ vero, Adriano, che è una storia che sembra un film. Eppure è vera, come sono vere le emozioni che suscita. Ancora oggi.
EliminaUna bellissima pagina di storia, non solo musicale.
RispondiEliminaChissà se i politici di oggi, non solo là, darebberp la stessarisposta...
Ho l'impressiono che i politici di oggi non si interessino né alla musica, né alla cultura in generale, nemmeno come forma di propaganda:-)
RispondiEliminaOggi nel Texas si celebra invece il concorso pianistico internazionale a Cibrun dedicato. Si svolge ogni quattro anni come le Olimpiadi. Una curiosità: l'allora nascente RCA gli propose di incidere il concerto n. 1 di Čajkovskij e vendette oltre due milione di copie, un record per il finire degli anni 50.
RispondiEliminaGrazie per averla raccontata con coraggio.
Buona giornata
Grazie tante! Ho sentito un brano del concerto inciso per la RCA su You tube e ho capito perché sia stato un tale successo: raramente mi è capitato di sentire una tale empatia tra musica e interprete. Amo la musica ma non sono né una musicista, né tanto meno un'esperta: la storia di Van Cliburn, comunque, mi ha profondamente emozionato.
EliminaBuona giornata anche a te
Grazia, che brividi mi hai fatto passare per la schiena! che emozione! chi ama l'arte sa quanto sia straordinario il potere che essa ha di porre gli uomini davanti a se stessi, e gli uni di fronte agli altri, facendoli comunicare con modalità istantanea, totale e profonda.
RispondiEliminaPaola Delfina
Paola cara, non so se sia l'arte in generale o non piuttosto la musica ad avere questa capacità di farci comunicare e emozionare come se fossimo senza barriere, senza preconcetti, finalmente uguali!
Eliminasì, la musica è certamente prima in graduatoria! Le arti visive sono più legate ai simbolismi, sono più vicine al mondo della parola e della scrittura. Ma quando si ammirano le produzioni artistiche di qualsiasi popolo del mondo, c'è sempre un moto di ammirazione e di partecipazione.
RispondiEliminaPaola Delfina
Non conoscevo gli esordi di Van Cliburn! Grazie per avermeli raccontati così bene! Leggo il tuo blog durante la mia pausa pranzo (una vecchia canzone parla della musica come del "soul food" e l'argomento che hai scelto è perfetto per questo momento!!!). Purtroppo il mio pc nonha le casse ...... non vedo l'ora di arriuvare a casa per aprire i link che hai pubblicato.
RispondiEliminaAncora grazie
Fabrizio
Ai link che ho messo nel post aggiungi questo:
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=w7Xy_QXSskw
E' una parte del concerto di Ciaikoskij inciso per RCA
Grazie tante a te per leggermi (anche all'ora di pranzo):-)