"Se creo qualcosa, usando il cuore, molto facilmente
funzionerà, se uso la testa sarà molto difficile" (Marc Chagall)
Dicembre è un mese che mi è sempre piaciuto: è il mese
delle feste di Natale, del calore delle case, dei ritrovi con gli amici e
della dolcezza degli affetti familiari. E, poi, è anche il mese, in cui sono nata.
E allora, come immagine di questi giorni, niente
di più adatto di un dipinto come questo di Marc
Chagall (1887-1985), ora al Moma di New York, intitolato, appunto, "Il
compleanno":
In una stanza dalle pareti bianche e dal pavimento rosso, spiccano
la coperta vivace del letto e i tessuti multicolori appesi alle pareti. Una
finestra con le tendine bianche, si apre sulla via di una città, mentre su un
tavolo sono abbandonati un borsellino, un vassoio con una torta e un coltello.
Al centro, due giovani: lei tiene tra le mani
un mazzo di fiori, lui piega la testa per baciarla. Tutt’e due sono sospesi nell’aria, come se si fossero appena librati
in volo.
Siamo nell'estate del 1915 e quei due innamorati altri
non sono che Marc e Bella Chagall.
Chagall è appena ritornato da un lungo soggiorno a
Parigi.
Là ha conosciuto i pittori cubisti, da cui ha appreso la libertà di
scomporre le immagini e di forzare i confini della prospettiva tradizionale.
E,
soprattutto, è entrato in contatto con gli esponenti del movimento dei fauves,
Matisse in testa, che gli hanno insegnato a raffigurare le emozioni attraverso
il colore.
E quell'estate le emozioni per lui sono tante.
È contento di essere rientrato
a casa e di riassaporare i colori e gli odori della sua città.
Vitebsk (oggi in Bielorussia) ad altri potrà sembrare una cittadina di
provincia, ma, per lui, è tutto il suo mondo.
In quelle strade colorata e
affollata di gente, con i mercati, le botteghe, le chiese ortodosse e le
sinagoghe, Chagall- ebreo di
nascita- può rivivere le tradizioni della sua famiglia, le feste solenni o i
rituali antichi della preparazione della Pasqua.
In quell'ambiente può rievocare nei suoi dipinti che hanno il tono di una fiaba la presenza quotidiana dei rabbini, i racconti degli
antichi testi sacri, la paura e la miseria di tutti i giorni, ma anche l’allegria
sfrenata delle danze, i suoni dei violini e della musica klezmer.
Per lui, l'amore e la felicità fanno parte integrante di quel mondo.
In quell'estate del 1915 sta finalmente per sposare la
sua Bella e dare un lieto fine alla loro storia d’amore.
Si sono conosciuti a
San Pietroburgo, sei anni prima, lui ventitreenne, lei appena quindicenne: poi
si sono rivisti più volte a Vitebsk presso il ponte, dove le viuzze strette
e scure del centro della città cedono il posto alla luce delle rive del fiume.
Tutt'e due provengono da famiglie ebree osservanti, ma,
per il resto, tra di loro c’è un abisso.
Chagall, allora un pittore spiantato figlio di un
modesto mercante di aringhe, di sicuro non è un buon partito per una studentessa erede di una dinastia di agiati
commercianti, proprietari dei più lussuosi negozi di oreficeria della città.
Lui, pur di guadagnare qualcosa, si è messo a dipingere insegne di botteghe di barbieri e di macellai; lei, lontana dallo stereotipo della
ragazzina ricca e viziata, è riuscita ad essere accettata da una scuola
esclusiva di Mosca e, con l’idea di dedicarsi al teatro, ha iniziato a
frequentare un corso di recitazione.
Non potrebbero essere più diversi, eppure, fin dal primo incontro, tra i due scocca la
scintilla: lui racconterà nella sua autobiografia di una giovane dalla pelle d’avorio
e dai grandi occhi neri che lo ha affascinato da subito.
Lei parlerà di un
colpo di fulmine per quello strano ragazzo dai riccioli spettinati e lo "sguardo di una volpe negli occhi azzurro-cielo".
Sarà un grande amore di quelli che durano per tutta la vita.
E ora Chagall quell'amore lo vuole raffigurare sulla tela e dare forma e colori alla loro felicità.
È il giorno del suo compleanno e, per fargli una sorpresa,
Bella ha comprato un mazzo di fiori e ha appeso scialli multicolori alle pareti
della sua stanza. Lui, d’improvviso, capisce che quello è un istante speciale, che è il momento giusto per realizzare il suo dipinto:
"Ti getti sulla
tela- racconta Bella- premi il colore dai tubetti e intingi i pennelli: il
rosso, il nero, il bianco, il blu. E mi trascini nel torrente dei tuoi colori. A
un tratto mi sollevi da terra e tu stesso prendi lo slancio …. E tutt'e due lentamente
ci solleviamo...e ci involiamo. Arriviamo alla finestra e vorremmo attraversarla.
Fuori ci chiamano le nuvole e il cielo blu: i muri con tutti i miei scialli
variopinti girano intorno a noi…"
Ed è proprio così che Chagall arriva a rendere in pittura quell'attimo perfetto: i colori vivaci, blu, rosso, verde, giallo, danno l’idea dell’allegria.
Sogno e realtà si mescolano.
La stanza è quella di tutti i giorni e ogni dettaglio è
rappresentato con grande precisione.
Solo che ora è la felicità ad abitarla, a illuminare ogni angolo e a far sì che i due innamorati si involino a mezz'aria, per il tempo di un bacio.
Ancora non lo sanno, ma il futuro, per loro, avrà le tinte fosche di un incubo: la loro città, il
loro mondo sarà annientato dalla barbarie del nazismo.
Finiranno esuli in
Francia e poi negli Stati Uniti, ma resteranno sempre insieme, fino alla morte
di Bella nel 1944.
Rimarrà, in quelle due figure abbracciate, sospese nello
spazio e nel tempo, l'espressione più alta- in pittura- di un amore gioioso e innocente,
ancora non toccato dalle brutture della vita.
Marc e Bella Chagall nel 1933 |
In un bel libro intitolato "Come fiamma che brucia" (ed. Donzelli 2012, trad. di Lilia Greco) corredato dai disegni di Chagall, Bella rievoca la sua infanzia, la città di Vitebsk e il loro amore: qui è il link
Questo è il post che voterei come miglior post del 2013!
RispondiEliminaGrazie! È anche nella mia classifica del cuore (insieme ad altri, però)
EliminaAh, il dolce Chagall! Ho un suo poster appeso in camera da sempre, Bella che vola e lui che la tiene per mano, questo: http://www.teladoiofirenze.it/wp-content/uploads/2012/07/fr01_chagall.jpg
RispondiEliminaEra una mostra a Ferrara di tanti anni fa, e ancora oggi mi commuove, anche se lo vedo tutte le mattine quando mi sveglio.
Per me i dipinti di Chagall coin Bella hanno una completezza e un fascino diversi. È proprio come diceva lui: è il cuore che fa la differenza.
EliminaIl poster di cui mi parli, l'ho avuto anch'io!
sono d'accordo con Ruhevoll, anche se devo dire che è una scelta ardua, ma… sì, quest'amore meraviglioso e forte lo voglio anch'io come insegna dell'anno trascorso e di quello a venire!
RispondiEliminaFinre l'anno con l'amore di Chagall è bellissimo anche per me!
EliminaBel post! Grazie di avermi fatto conoscere particolari della vita, artistica e privata, di Chagall.
RispondiEliminaSe le lezioni di storia dell'arte ai tempi della scuola fossero state così!
Ciao
Dimenticavo: buon compleanno!!!!!?
EliminaGrazie Jampy, purtroppo ora a scuola stanno eliminando dappertutto la storia dell'arte e con la materia anche le brave ( e meno brave) insegnanti che comunque ci hanno aperto gli occhi su un mondo diverso. Per me è stato fondamentale l'incontro col professore di storia dell'arte del liceo. È stato lui che mi ha insegnato quella che da subito mi è sembrata un'altra lingua e che mi ha fatto finalmente guardare (e non vedere distrattamente) la mia città.
EliminaAnch'io quando mi sveglio vedo quei due:) Li vedrò con uno sguardo diverso, ora:)
RispondiEliminaAuguri, Grazia!!!!
Anche tu ti svegli con Chagall? A quanto vedo non sei l'unica. È sempre bello svegliarsi all'insegna della felicità e dell'amore, visto con freschezza e senza retorica.
EliminaGrazie tantissime degli auguri!
Ah, Chagall! Uno dei miei preferiti. Feci un viaggio estenuante in treno fino a Torino per vedere al GAM la mostra dedicata a lui. Rimasi immobile e ammaliata ad ammirare i suoi due quadri forse più famosi: il volo con Bella sopra la città e l'altro, Promenade. Questo all'apertura, per fortuna, prima che arrivassero orde di gruppi organizzati con guida urlante che ruppe l'atmosfera di magia. Bellissimo post, di Chagall non ne so mai abbastanza. Grazie!
RispondiEliminaVidi una mostra straordinaria di Chagall a Firenze qunado ero una ragazzina. Pur non sapendo niente di surrealismo e di cubismo o di tutti gli "ismi" dell'arte contemporanea (o forse proprio per quello) fu un colpo al cuore. E ancora l'incanto rimane....
EliminaUna bella immagine festosa che anticipa il calore del Natale. Grazie per la pubblicazione
RispondiEliminaCiao
Marco
È vero che in questa immagine c'è il calore e la voglia di serenità di questi giorni!
Eliminadella mostra di cui parla Nela San ho conservato un poster. Chagall ha la capacità di illuminare anche la giornata più grigia, grazie Grazia!
RispondiEliminaQuante siamo con un poster di Chagall! :-)
EliminaEh, sì siamo davvero in molte a condividere lo stesso senso di calore e di incanto che danno le sue immagini. Evviva Chagall!
EliminaChagall mi è sempre piaciuto qualche anno fa c'è stata anche una mostra qui a Lugano. Un vero avvenimento! E poi, da quando è stato il "protagonista" del mantrimonio di mia figlia, ha assunto un significato special. E questo dipinto è davvero bellissimo!
RispondiEliminaGrazie! Buona settimana e un abbraccio
Cinzia
Anche tu nel "club degli appassinati di Chagall"? Siamo sempre di più e ne sono felice!
EliminaGrazie, Grazia! Una domenica con un tuo post ha sempre una nota particolare, come un suo profumo...
RispondiEliminaGrazie a te, Luisa, mi fa piacere che il mio blog diventi un piccolo momento di "profumo" domenicale!
EliminaCara Grazia, quest'estate sono stata a Les Beaux de Provence a visitare una mostra particolarmente bella e singolare: Carrières Lumières. Meravigliose opere d'arte proiettate sui muri delle enormi cave, con sottofondi musicali di particolare bellezza. L'allestimento era (ORGOGLIO!) tutto italiano! Gli ultimi dipinti erano di Chagall e le musiche dei violini russi accompagnavano i volteggi degli amanti sopra i nostri occhi stupefatti, in una sarabanda di colori e suoni da lasciare senza fiato.
RispondiEliminaLa mostra terminerà a gennaio...
Provo ad incollare il link in un post successivo.
In caso non mi riuscisse...basta digitare Carrières de Lumières.
AUGURI per il compleanno e sempre GRAZIE GRAZIE GRAZIE per i bellissimi post
Donatella
www.youtube.com/watch
RispondiEliminaEcco il link di Carrières de lumières
errata corrrige...
RispondiEliminaIl link completo è
www.youtube.com/watch?v=RH3r3tnv_tg
Donatella, grazie tantissime per la segnalazione, per il link e per gli auguri!
EliminaNe avremo di cose da raccontarci quando ci vedremo insieme a Bruxelles!
Grazia, mi sono sciolta in una felice emozione che durerà a lungo.
RispondiEliminaMi associo agli Auguri e ti ringrazio.
Un abbraccio
Nou
Buon Natale, Grazia!
EliminaGrazie, Nou, e tanti cari auguri anche a te!
EliminaGrazie mille, ho preso spunto ...molto bello, mi ha ispirata !
RispondiEliminaIeri, 30 giugno 2017, ho ammirato quest'opera stupenda alla mostra dedicata a Chagall <> ad Acqui Terme presso il Liceo Saracco.
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