venerdì 4 gennaio 2013

Il ciclo dei mesi di Torre Aquila a Trento: gennaio




È l’inizio dell’anno e, inevitabilmente, è il periodo dei bilanci, degli oroscopi e dei calendari. Anche quest’anno, vorrei proporne uno e iniziare il 2013, "staccando" il primo foglio.
Come per le "Très riches heures du Duc de Berry" dell'anno scorso (qui è il link), anche per questo calendario occorre immaginare un viaggio a ritroso nel tempo, fino ai primi del Quattrocento, per scoprirvi, insieme al passaggio delle stagioni, la vita quotidiana di signori e contadini di sei secoli fa.
Questa volta, però, non si tratta di andare fino in Francia a sfogliare un prezioso manoscritto miniato. Basta fermarsi a Trento per trovare i grandi affreschi del ciclo dei Mesi della sala della Torre Aquila nel Castello del Buonconsiglio.
La prima immagine è quella di Gennaio.


In alto, la posizione del sole e l’iscrizione indicano il segno astrologico del mese: l’Acquario. 
Nella scena sottostante la vera protagonista è la neve dell’inverno.
Su uno sfondo completamente imbiancato, si erge un castello, identificato con quello trentino di Stenico, con il suo ponte levatoio abbassato su un ruscello gelato.
In primo piano, due gruppi di aristocratici, abbigliati con eleganza- le donne con lunghi capelli biondi e gli uomini con la corta barba allora di moda- hanno lasciato il tepore dell'interno per dedicarsi al più tradizionale degli svaghi: la battaglia a palle di neve.
Indossano comodi e morbidi abiti di lana che li proteggono dai rigori del gelo, senza rinunciare, però, agli ampi scolli, o ai lunghi mantelli foderati di pelliccia alla moda del tempo.
In secondo piano, due cacciatori avanzano a fatica nella neve morbida, che arriva fin a mezza gamba, tenendo ciascuno due cani al guinzaglio.
Due volpi, dai manti rossicci, si nascondono tra gli alberi e i bassi cespugli, che spiccano sul terreno candido, col loro colore verde scuro, mentre un tasso cerca rifugio nella sua tana.

Castelli, giovani eleganti che si divertono, il bianco dell'inverno: gli elementi di una scena da fiaba ci sono tutti, così come voleva il gusto dell'epoca. 

Anche se la corte di Trento non era paragonabile con quella del Duca di Berry, modello inarrivabile di fasto e di magnificenza per l'intera Europa, era pur sempre la capitale di un feudo dell’Impero. La sua posizione geografica, poi, ne faceva un punto di passaggio fondamentale tra Nord e Sud, tra la Germania e l’Italia.
Il committente degli affreschi, il principe-vescovo Giorgio di Liechtenstein, discendente da una ricchissima famiglia aristocratica con possedimenti in Austria e in Moravia,  era arrivato nel 1391, da Vienna, dove aveva esercitato la più alta carica religiosa della città come prevosto della cattedrale di Santo Stefano.
A Trento non rinuncia alla sue abitudini da gran signore e, per avere una dimora all'altezza delle sue aspettative, rifiuta di stabilirsi nel castello, tradizionale sede dei vescovi. Con un colpo di mano si impossessa, invece, di un edificio pubblico: la torre della porta meridionale della città, detta Aquila dal nome dell'antica città di Aquileia, verso cui era rivolta.
Suscitando il malcontento di tutti decide di farne la sua abitazione, sopraelevandola e unendola al castello con un passaggio coperto: lì deposita tutti i suoi tesori, i tessuti, i gioielli e i manoscritti preziosi della sua collezione.
Non gli basta.
Per avere una sala di rappresentanza adeguata alle sue ambizioni fa decorare un'ampia stanza ricavata al secondo piano con una serie di affreschi e sceglie un soggetto fin ad allora mai dipinto in superfici di grandi dimensioni: il ciclo dei mesi rappresentati con scene di vita della corte e della campagna.
Senza dubbio gli pare un tema adatto a dimostrare ai visitatori la ricchezza dei suoi possedimenti e gli effetti del suo buon governo.

Per l’esecuzione, si rivolge a un pittore straniero, probabilmente uno di quelli che si guadagnavano la vita passando di corte in corte. Un artista ben aggiornato sulle ultime tendenze della pittura europea, forse da identificare con un "maestro Venceslao", proveniente dalla Boemia e documentato a Trento nel 1397.
Ne verrà fuori un capolavoro.


Gli undici riquadri dei mesi- il mese di marzo, dipinto sulla parete di legno, su cui appoggiava una scala a chiocciola, è andato perduto in un incendio- sono divisi da esili colonnine dipinte che non interrompono la continuità delle scene e danno l’illusione di una loggia aperta su tutt'e quattro i lati.
Chi guarda ha l’impressione di essere circondato da un paesaggio che muta e si trasforma col trascorrere dell'anno.
In tutti i mesi la vita degli aristocratici e quella dei contadini è raffigurata fianco a fianco: gli svaghi degli uni e le occupazioni degli altri variano col variare della stagione.

Nel mese di gennaio il tono è quello tipico della pittura gotica cortese, attenta a trasfigurare i dettagli del quotidiano nell'incanto di una fiaba senza tempo.
Nessun senso dello spazio o della profondità, ma un’estrema precisione nei particolari, come l’architettura del castello, dove si possono, addirittura, riconoscere le diverse fasi della costruzione, o le nuvole di un colore azzurro-ghiaccio che increspano il blu compatto del cielo.

Quella che domina è una vena così narrativa  da ricordare l'atmosfera giocosa dei versi di un poeta come Folgore da San Gimignano che, qualche anno prima, aveva descritto così gli svaghi del mese più freddo dell’inverno.


"Uscir di fora alcuna volta al giorno,
gittando della neve bella e bianca
alle donzelle che staran da torno
e, quando fosse la compagnia stanca,
alla corte facciasi ritorno
e si riposi la brigata franca".







36 commenti:

  1. Che bello, anche quest'anno abbiamo il ciclo dei mesi di Grazia Agostini! Davvero, mi dispiaceva così tanto che fosse finito il 2012 con le sue "Très riches heures"... ma tu hai provveduto con qualcosa di altrettanto bello! Grazie! Un abbraccio! Cristina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cristina, ho cercato un po'. Avevo fatto varie ipotesi e, poi, come spesso succede, ho trovato per caso questa immagine e ho capito che sarebbe stato il calendario 2013 perfetto!

      Elimina
  2. http://www.youtube.com/watch?v=LwkX6r915KY

    l'eterno ritorno:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie tante: uno dei film più straordinari con un protagonista che rimane nel cuore!

      Elimina
  3. Sono lieto che anche quest'anno tu abbia trovato un calendario bellissimo da pubblicare. Ormai è diventato un must come il calendario Pirelli.
    Ciao
    Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Marco, il calendario Pirelli, però, ha altri argomenti....

      Elimina
  4. Risposte
    1. Per me, Maria Vittoria, questo grande calendario illustrato è stata una scoperta!

      Elimina
  5. La tua grande capacità narrativa ha trovato un'ottima musa, sarà un ottimo anno! Auguri!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, carissima: in questo calendario ci sarà davvero tanto da raccontare! Tantissimi auguri anche a te!

      Elimina
  6. Un po' di suspence l'avevo avuta, alla fine del calendario dell'anno passato.
    Ma sapevo anche che tu non deludi mai e che sei davvero eccezionale.
    Questa prima pagina mi piace molto, in qualche modo lo sento più vicino, forse perché, come hai scritto tu, i dettagli del quotidiano sembrano una fiaba senza tempo.
    Ciao Grazia, ti abbraccio e ti ringrazio.
    Lara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedrai, Lara, che nelle prossime scene di calendario, soprattutto nei mesi della primavera e estate ci saranno tanti particolari da approfondire...Un abbraccio e grazie tante anche a te...

      Elimina
  7. Dice bene Marco, il tuo calendario è un must come il calendario Pirelli, solo che il tuo è meglio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Dede, ma, come dicevo a Marco, anche il calendario Pirelli ha dei begli argomenti!

      Elimina
  8. Rinnovando i miei complimenti per il modo con cui rendi ancor più affascinanti temi già di per sé esemplari, aggiungo che in questo caso hai colmato alcune mie lacune di ordine storico intorno a quel Trentino che pur ho conosciuto da vicino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di Trento conoscevo soprattutto la decorazione cinquecentesca del castello del Buonconsiglio. Questo calendario è stato anche per me una bella sorpresa.

      Elimina
  9. Carine anche queste pagine. Non luminose come quelle dell'anno scorso, ma comunque piacevoli. Ed è quasi incredibile che già allora si facessero le battaglie con le palle di neve...
    Grazie per proseguire con questa "tradizione", avremo ancora molte occasioni per imparare tante cose. Nel mio caso poi, non colmi solo lacune, ma proprio introduci temi per me del tutto sconosciuti.

    Un abbraccio
    Cinzia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che la raffinatezza e la preziosità delle miniature delle Très riches heures sono inarrivabili. Però anch'io sono rimasta colpita dalla scena " popolare" della battaglia a palle di neve. Da questa ho poi scoperto anche gli altri riqudri dove ho trovato dei dettagli altrettanto interessanti: la tradizione, dunque, continua...
      Un abbraccio anche a te

      Elimina
  10. Tra la finedel 1300 e l'inizio del 1400 si diffonde in tutta Europa una pittura detta cosmopolita o internazionale che ha gli stessi caratteri nella rappresentazione della vita di corte e nel gusto per ilparticolare, l'analisi della natura.
    Inutile che continuo, le tue descrizioni sono complete ed esaustive e in poche parole, partendo dall'affresco in questione, ci introduci al gotico internazionale.
    Parlare dell'arte in questo modo fa appassionare e se ne capisce il significato,
    ci vorrebbero delle trasmissioni che parlano di queste cose,
    un "non è mai troppo tardi" dell'arte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, Massimo, il calendario di Trento si inserisce a pieno nella corrente del gotico internazionale e lo scopriremo sempre di più nelle altre scene.
      Credo anch'io che una maggiore divulgazione alla televisione farebbe conoscere sempre di più ( e dunque, proteggere meglio) il nostro patrimonio.

      Elimina
  11. Bellissimo calendario che non conoscevo e che fa sognare. Speriamo di avere anche un 2013 di sogno.
    Grazie per queste immagini
    Sara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo davvero di avere un 2013 sereno e che i nostri sogni si possano avverare.

      Elimina
  12. Che ricordi mi suscita Trento, dove ho passato tredici bellissimi mesi da militare di leva.
    Ne ho tanti ricordi, tra i quali il vino Nosiola ed il Castello del Buon Consiglio,il più bello dei castelli che ho visto, e, forse, il più ricco di storia.
    Concordo con chi, prima di me, ha giustamente detto che è un calendario che fa sognare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trento è una città molto piacevole e, non bastassero i monumenti, c'è una gastronomia strepitosa...

      Elimina
  13. Evviva, un altro calendario! Mi unisco al coro di lettori soddisfatti e cerco di entrare in un tempo dove qualcuno poteva impossessarsi di un edificio pubblico per trasformarlo in un capolavoro (è la seconda parte quella che stupisce, naturalmente!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, si, il principe- vescovo si è impadronito con la forza di una torre civica e ne ha fatto un capolavoro. Ai nostri tempi invece non ce n'è bisogno: gli appartamenti vengono comprati e donati " all'insaputa dei proprietar"i e, poi, di capolavori nemmeno l'ombra....

      Elimina
    2. Ahaha, proprio così. Mi chiedo perché non succeda mai a me di ritrovarmi proprietaria di qualcosa a mia insaputa... Mi contenterei anche di un ombrellone o di una sdraio!
      Licia Parlato

      Elimina
  14. Lo attendevo impaziente ed eccolo arrivato. Bellissimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Nela, speriamo che sia pari alle tue aspettative.

      Elimina
  15. Evvai, ci hai trovato un altro calendario degno dei tuoi ottimi post!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Evvai! Speriamo che le prossime scene ti piacciano altrettanto...

      Elimina
  16. Un post raffinato e lieve come il gioco che intrattiene i castellani. Preziosa davvero la chiusura con i versi di Folgore:) Sai trovare le cose più belle. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I sonetti di Folgore si prestano anche come accompagnamento per i prossimi mesi. Come la vera poesia aiutanto a sognare!

      Elimina
  17. L'arte è una meravigliosa gioia che hanno lasciato gli artisti di tutto il mondo

    RispondiElimina