sabato 1 agosto 2020

Mantova, Palazzo D'Arco, Sala dello Zodiaco, Agosto e il Leone



Agosto, il tempo delle vacanze (per chi può) si apre, come al solito,  con l'immagine del calendario che ho scelto quest'anno per il mio blog: gli affreschi della Sala dello Zodiaco in Palazzo D'Arco a Mantova.
Ed ecco, dunque,  come appare il mese nel sontuoso  dipinto realizzato intorno al 1520 dal pittore e architetto Giovanni Maria Falconetto (Verona, 1468- Padova, 1535). 


Se cominciamo ad analizzare l'affresco partendo dall'alto, ci imbattiamo subito nel segno zodiacale del Leone, che domina, al centro, su una piattaforma di nuvole. 
Lo stesso Leone compare come  un simulacro, portato in cielo dalla dea Giunone, in alto sulla destra.

Al segno zodiacale fa riferimento anche la scena che si svolge, a sinistra, sullo sfondo di un monumento romano come l’Arco di Giano: si tratta di Ercole, raffigurato in atto di uccidere il leone Nemeo, l'enorme belva protetta da Giunone, che l'eroe, soltanto dopo una dura lotta, riuscirà a soffocare.
Sempre a sinistra, più in basso, è ritratta una più tranquilla scena campestre con la mietitura, l'attività agricola tradizionalmente legata al mese.

Ma l'elemento dominante della rappresentazione è, in promo piano, l'immagine di Artemide (o Diana, secondo la mitologia romana).
Artemide è raffigurata non come dea della caccia o della luna, ma come dea della fertilità e dell'abbondanza, così com'era venerato nel tempio di Efeso  sulle coste dell'odierna Turchia.
L'immagine, diffusa in Italia attraverso sculture ellenistiche e ripresa nel Rinascimento, è quella di una dea dominatrice della natura  raffigurata in una posa ieratica con una veste adorna di protomi di animali reali e fantastici  e con il petto caratterizzato da  file di mammelle (o, per alcuni studiosi, dei testicoli di toro che venivano offerti alla dea nel corso di cerimonie iniziatiche). 
Sulla testa reca una corona a forma di torre, davanti alla cui porta aperta un personaggio nudo porta una ghirlanda. 
Sulle braccia semi-aperte siedono due leoni, mentre in basso compaiono due cervi, animali sacri alla dea,  e un piccolo satiro che  le offre un serpente e una tartaruga.

A destra alcuni animali (un dromedario, un cavallo, un orso, un toro...) sono raffigurati sullo sfondo di una  foresta ombrosa fitta di alberi.

La dea diventa così l'emblema della fecondità e del continuo moltiplicarsi della natura in una rappresentazione particolarmente adatta al periodo in cui l'estate è al suo culmine. 
Ed è, dunque, con questa immagine di rigoglio e di rinnovamento che ha inizio il mese agosto.