martedì 14 gennaio 2014

"Le Bois d'Amour" di Paul Sérusier: la magia del talismano



Nell'autunno del 1888, Pont-Aven in Bretagna è ancora un paesino silenzioso, fatto di vie selciate, di case di pietra, di corsi d’acqua e di mulini. 
Al centro, la grande piazza si affolla solo per la messa della domenica o nei giorni di mercato, quando dalla campagna arrivano le contadine, con le loro cuffiette bianche immacolate. Uomini e donne vestono col costume tipico della regione e parlano tra di loro in un dialetto stretto. 
Di turisti non ci sarebbe nemmeno l’ombra, se a scoprire quel piccolo paese isolato non fossero stati gli artisti. Alla pensione dei Gloanec, dove si fa credito e dove la moglie dell’albergatore prepara pranzi succulenti, alloggia niente meno che Paul Gauguin. Ė lui che ha scelto Pont-Aven "per la sua atmosfera selvaggia e primitiva. Quando i miei zoccoli risuonano su questo granito- gli piace dire- sento l’eco attutito e potente che vorrei ottenere quando dipingo”. 
Ed è proprio lui che ha attirato in quell'angolo isolato di Bretagna tutti gli altri artisti.

Quarantenne, la faccia precocemente segnata, sempre vestito di scuro, Gauguin se ne sta per lo più rintanato a dipingere nel suo studio, allestito in una camera della pensione. Oppure è capace di rimanere per ore in silenzio, in un angolo, fumando la pipa e intagliando nel legno misteriose figure che gli ricordano i suoi viaggi oltre Oceano.  
Solo al momento dei pasti, quando tutti si ritrovano alla grande tavola comune, comincia a parlare di pittura, o meglio, del suo modo di intendere la pittura. La sua voce alta e acuta domina, allora, tutte  le conversazioni.  
Tra i commensali un giovane parigino, Paul Sérusier (1864-1927), lo ascolta rapito, senza perdersi nemmeno una parola. Ha ventiquattro anni e da tre ha abbandonato il lucroso mestiere del padre, il commercio dei profumi, per dedicarsi alla pittura. 
A Parigi studia nell'ambiente caotico e cosmopolita dell’Academie Julian, dove la sua simpatia e i suoi modi gentili e alla mano gli hanno procurato molti amici.

Ama molto la compagnia, ma a Pont-Aven è venuto da solo: la sua idea è quella di andare a conoscere Gauguin e di trovare finalmente, grazie a lui, un modo di dipingere che gli corrisponda.
Quel giorno d’ottobre ha deciso di andare a giro con pennelli e tavolozza, cercando ispirazione negli angoli più suggestivi del paese. 
Le Bois d'Amour in una foto di fine '800
Gli basta poco per arrivare a un boschetto dietro la pensione, il Bois d’Amour, il bosco d’amore, un luogo frequentato, più che altro, da coppiette di innamorati. 
Lì, incantato dalla luce e dai colori autunnali, si ferma vicino a un ponte: ha l'impressione che sia proprio quello il paesaggio che cercava, tanto che gli sembra quasi di sentire risuonare le parole che Gauguin, con la sua solita maniera sbrigativa, gli ha detto poco tempo prima. "Ė solo l’occhio dell’ignorante che assegna un colore fisso e immutabile a ogni oggetto". 
E poi, rivolgendosi direttamente a lui: "Come vedi questi alberi? Sono gialli. Ebbene, mettici del giallo. Quest’ombra decisamente blu, colorala con una tonalità oltremare. Queste foglie rosse, dipingile di vermiglio".

Ecco come deve fare! 
Improvvisamente si sente, come dirà più tardi il suo amico Maurice Denis, “liberato da tutti gli ostacoli che si frapponevano al suo istinto di pittore”
Ha una tale voglia di dipingere che non perde nemmeno il tempo di montare il cavalletto e comincia a stendere i colori su quello che trova sottomano: il coperchio della sua scatola di sigari. 
Ed è qui che, finalmente, il "suo" paesaggio prende forma.


Nessuna prospettiva, nessuna profondità: gli alberi, il fiume, l’erba sono diventati colori puri. Masse rosse, gialle, blu, un tocco di verde e di celeste fanno intuire tutti gli elementi del paesaggio: il bosco, la strada, la fila dei faggi o il riflesso dell’acqua
Intuire, appunto, perché Sérusier non vuole presentare la realtà così com'è, ma interpretarla e trasformarla come gli dettano le sue sensazioni.
In quel piccolo dipinto (appena 22x27cm) ha trovato una maniera nuova di guardare e dipingere la natura.

Le strade di Gauguin e di Sérusier di lì a poco si separano: Gauguin, pochi giorni dopo, raggiunge Van Gogh ad Arles, Sérusier torna a Parigi, portando con se  il suo quadretto, come fosse un tesoro.
Gli amici più stretti dell’Academie Julian, riuniti nel movimento artistico dei Nabis (qui è il link), non appena lo vedono ne sono entusiasti: vi scoprono la possibilità di quella pittura libera che hanno sempre sognato.
Il dipinto di Pont-Aven diventa il loro modello, il loro prezioso "talismano" come lo ribattezzano, con un  titolo che diventa subito noto.
Lì- come racconta Maurice Denis- trovano conferma alla loro idea "che un quadro, ancora prima di essere un cavallo, una donna nuda, o un qualsiasi episodio, non è che una superficie piana ricoperta di colori messi insieme con un certo ordine..” 

Tutto qui, ma è già moltissimo, perché, come è stato detto più volte, si tratta di una tappa fondamentale nel passaggio tra pittura figurativa e pittura astratta.
In quell'ottobre del 1888 l'incontro tra l'esperienza di Gauguin, il desiderio di libertà di Paul Sérusier e l'atmosfera di Pont-Aven, ha dato i suoi frutti.
In quell'angolo solitario del Bois d'Amour si è compiuta una piccola magia: quel paesaggio dipinto con frenesia su una scatola di sigari contribuirà a cambiare per sempre il modo di rappresentare la realtà.






13 commenti:

  1. La foto in bianco e nero che hai pubblicato consente di fare un confronto molto istruttivo tra il paesaggio visto e quello ricreato nel dipinto. Brava come sempre !!
    Ciao
    Marco

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    1. Infatti la foto di H.Lemoine è più o meno degli stessi anni del dipinto ed è la dimostrazione del potere di "trasfigurazione" della grande arte.

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  2. Ho avuto per molto tempo questa immagine come copertina di un quaderno di appunti e ora finalmente ne conosco tutta la storia
    Grazie
    Anna

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    1. Ed è una storia che rende giustizia a quel grandissimo pittore che fu Paul Sérusier!

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  3. Una gran bella storia che ignoravo del tutto come il nome di Sérusier. Mi pare di capire che non sono solo i soliti noti a cambiare la storia della pittura
    Sara

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    1. E' proprio vero, Sara, a volte il nome di grandi artisti come fu Paul Sérusier sono quasi scomparsi, sovrastati dalla fama di altri illustri contemporanei ( in questo caso Gauguin).Ma se vai a ricercare- anche solo su google- le sue opere vedrai che dietro c'è un mondo straordinario da scoprire.

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  4. Sérusier salta il fiume e si butta nell'arte contemporanea per la strada misteriosa dell'autoreferenzialità.
    ;) E poi ricorda che fumare fa male ma il pacchetto dei sigari va riciclato! :)
    Hai colorato una grigia giornata!

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    1. Col suo pacchetto di sigari, Paul Sérusier, ha colorato ben più di una giornata :-)

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  5. Ma che meraviglia, non lo conoscevo. Grazie, come sempre.

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    1. Sono contenta di avertelo fatto scoprire: è un pittore straordinario!

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  6. Come il giovane Sérusier ha colto l'essenza di quel luogo con pennellate di puro colore, tu altrettanto bene dipingi con le parole una storia semplice ma bellissima al tempo stesso!
    Grazie dell'ennesima perla!
    Ciao ;-)

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  7. ma che bella storia mi stavo perdendo! sempre grata. Anzi, sempre PIU' grata :-)

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