venerdì 4 novembre 2011

Hasta luego, caballero!





Mi sto preparando ad andare in Argentina per un viaggio che ho sognato da tempo.
E già mi immagino: le Ande, la Patagonia, la Terra del Fuoco, la pampa....

"Nella pampa sconfinata, dove le pistole dettano legge, il caballero misterioso...
Ecco! Basta appena nominare la pampa e, subito, mi viene in mente il caballero.
Perché sulla sua storia, io ci sono cresciuta.

È il lontano 1965, quando il caballero parte, per la prima volta, alla ricerca della bellissima Carmencita.
Se ne è innamorato, non appena l'ha vista su un giornale ed è pronto a tutto, pur di trovarla.
Si è inoltrato in un deserto infuocato, di rocce e cactus che niente ha a che vedere con la fertile e verde pampa argentina.
Licenza poetica, evidentemente, perché in Argentina, proprio, non siamo. Piuttosto in Messico.
Ma non stiamo a sottilizzare, ché il caballero ha ben altro per la testa.
Cavalca a lungo, prima di arrivare in villaggio di case bianche.
Forse è sudato, stanco, ma non demorde, non si ferma, non si riposa.
No! Perché solo una cosa gli preme: sapere dove sia l'ammaliante creatura che gli ha rubato il cuore.
Per questo spezza il silenzio col suo grido, dall'imprevedibile accento piemontese: "Carmencita, abita qui ? "

Ebbene sì! Lei è là.
Il caballero è giunto alla meta.
Gli ostacoli non sono finiti, ma lui li supererà tutti.
E alla fine i due si incontrano: lui emozionato, lei affascinante, come nel ricordo, con lunghe trecce nere e una bocca a forma di cuore.
Riuscirà a conquistarla?

Era questa la storia che seguivo con trepidazione, pronta a passar sopra al fatto che il focoso innamorato altro non fosse che un cono in cartoncino bianco, cui erano stati aggiunti una folta chioma nera, occhi ardenti, sombrero e cinturone con tanto di pistola.

Per la bella Carmencita, invece, erano bastate due trecce brune e uno sguardo maliardo.


E le loro avventure amorose, trasmesse fino al 1973, erano compresse nei due minuti del "Carosello" destinati alla pubblicità del caffè Paulista.



Carosello, allora, non era soltanto un contenitore di messaggi pubblicitari, era una raccolta di personaggi, di situazioni, capaci di entrare di prepotenza nella mia immaginazione.
E non è solo la nostalgia per i miei ricordi in bianco e nero a farmi pensare che fossero di una genialità irripetibile.
È che per Carosello lavoravano i migliori artisti del momento: attori, registi, pubblicitari, disegnatori.

Armando Testa (1917-1992) era uno di questi.
Con un segno grafico minimalista era capace di creare mondi interi.
Il caballero e Carmencita erano sue creazioni.
Straordinarie ed efficaci.
Ma, allora, la storia d'amore tra Carmencita e il caballero come finiva ?
Nessuna sorpresa. 
La conclusione era sempre la stessa e le parole le so ancora a memoria:


- Bambina sei già mia. Chiudi il gas e vieni via
- Pazzo ! L'uomo che amo è un uomo molto in vista.
  È forte, è bruno e ha il baffo che conquista.
- Bambina, quell'uom son mì

Oh yeh, yeh, yeh, yeh, yeh, oh yeh !






Un link su Carosello è qui
E qua uno su Armando Testa.
 
 

14 commenti:

  1. Ho una gran nostalgia anch'io per il caballero e soprattutto per Carosello. Grazie per averlo riproposto e per avermi dato la voglia di cercarne ancora su You tube. Ti segnalo che su Armando Testa c'è stata recentemente una mostra a Milano, Less is more era il titolo se non mi sbaglio.
    Saluti
    Marco

    RispondiElimina
  2. quanti ricordi. E quanta rabbia nel vedere com'è caduta in basso la tivù. ma questo è un altro discorso.
    Argentina? Che meraviglia!

    RispondiElimina
  3. Anche a me piaceva tanto il caballero tanto ardimentoso. In effetti i cactus poco hanno a che fare con l'Argentina, ma nel paesaggio semplificato dell'animazione ( e con la necessità di evocare aroma paulista ) hanno effettivamente una ragion d'essere. Bello tutto, anche i link.
    Naturalmente aspetto le foto... :-)

    RispondiElimina
  4. Uhhhhh, me lo ricordo, infanta, infantissima
    (e anche gigante pensaci tu e io sono jo condor)

    RispondiElimina
  5. A me piaceva anche Mister Linea della Lagostina, mentre non riuscivo a digerire le lamentele di Calimero. In tutti i casi, se quando sarai nella pampa sconfinata incontri Ricardo Darin, digli di "chiudere il gas e venir via!" Scherzo.... Bye&besos

    RispondiElimina
  6. Evviva! Che bei ricordi anche per me! Messa su un altro piano la questione, tornerai con qualche altro articolo corposo dei tuoi, vero?

    RispondiElimina
  7. Tutti ricordiamo carosello con struggente nostalgia, alcuni episodi erano autentici capolavori.
    Quanto all'Argentina, mi fai un'invidia gigantesca!!!!!!!!!
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  8. Io invece lo ricordo solo indirettamente, grazie ai miei fratelli, che spesso, quando ero piccola, mi sceneggiavano interi caroselli.
    Ed ora lo fa per me la Spia, che ha solo 5 anni più di me, ma evidentemente sono 5 anni che hanno segnato cambiamenti importanti nell'involuzione della tv.
    Bella l'Argentina: è una delle poche mete al mondo per raggiungere la quale sarei disposta a rimanere su un aereo per più di 2 ore (che è il mio limite di sopportazione). Buenos Aires deve essere una città straordinaria: so che ha strepitose librerie.
    Un abbraccio e buon viaggio a te e Mr. Darcy

    RispondiElimina
  9. Il caballero è stato uno dei miei miti infantili e per anni ho sognato che qualcuno mi dicesse "Chiudi il gas e vieni via " e anche se non è stato così il caballero mi è rimasto nel cuore.
    Oh yeh, oh yeh....
    Sara

    RispondiElimina
  10. Tu quoque ? Non sai quanto piacere mi faccia trovare qui da te e rivedere Carmencita e il caballero.Ne avevo una grande nostalgia, come di tutto Carosello, ma come dice Dede fa venire rabbia il confronto con la televisione attuale.
    un saluto
    Anna

    RispondiElimina
  11. Se si paragona Carosello alla televisione attuale abbiamo ragioni da vendere. Ma se, come credo opportuno, si debba paragonare Carosello non ai palinsesti, bensì agli spot commerciali attuali, allora credo che si siano fatti dei passi avanti e non indietro. Ci sono spot da non guardare o da dimenticare immediatamente, è vero, così come c'erano dei Caroselli inguardabili, ma ci sono anche dei 30 secondi nei quali gli eredi di Armando Testa di tutto il mondo esprimono oggi genio e creatività. Come allora e forse anche di più.
    CST

    RispondiElimina
  12. Hai ragione, CST, bisogna paragonare Carosello agli spot pubblicitari attuali, che a volte per creatività e novità, sono le parti migliori della televisione attuale.E questo la dice lunga sulla qualità del resto della programmazione.E comunque per me quando penso a Carosello scatta la nostalgia, ma questa è un'altra cosa....

    RispondiElimina
  13. Che tenerezza, che tempi... ero solo un bambinetto, ma questi personaggi di Carosello me li ricordo anch'io... così come ricordo che subito dopo si filava a nanna... :)
    Ciao carissima!!

    RispondiElimina
  14. p.s.
    e non sono d'accordo sulla superiorità degli spot attuali: a me in genere danno talmente il vomito che mi difendo evitandoli, e se proprio non ci riesco ricorro al mai abbastanza benedetto tasto MUTE, per non sentire le odiose insulsaggini di cui sono infarciti...

    RispondiElimina