lunedì 1 agosto 2016

Tutto l'anno in una vetrata: agosto



Il tempo passa e siamo arrivati ormai ad agosto, il mese destinato nel calendario romano, a celebrare l'imperatore Augusto, il mese attualmente dedicato al riposo e alle vacanze. Tutti (o quasi tutti)  in ozio al mare o ai monti... 
Non è, certo, così nel medioevo  quando il tempo e i Mesi dei calendari figurati sono scandito dai ritmi sempre uguali e senza soste del lavoro nei campi.
Nel calendario che ho scelto per quest'anno - la vetrata con il ciclo dei Mesi realizzata nel primo quarto del XIII secolo per il deambulatorio sud della Cattedrale di Chartres - Agosto è raffigurato come un contadino impegnato nel faticoso compito della battitura del grano.



Per difendersi dalla calura, si è tolto la camicia e ora, a torso e piedi nudi, batte le spighe stese a terra per farne uscire i chicchi  con il correggiato, un attrezzo in legno conosciuto fin dall'antichità, composto da un bastone, unito all'estremità, con una striscia di cuoio, a un altro bastone più corto. 
L'ignoto artista che ha realizzato la vetrata  restituisce, con pochi tratti di grisaglia, le fattezze del contadino; gli basta, poi,  rappresentare una delle gambe appena sollevata dal suolo e il correggiato alzato - fino a superare il bordo che racchiude la scena -  nell'atto di percuotere le spighe per suggerire il movimento della battitura.
Mentre i covoni già legati, dove sono ancora appoggiati la falce e il rastrello usati per la mietitura, evocano lo spazio aperto di un campo di grano.
Poche sintetiche linee, ma di una grande potenza espressiva, hanno la forza di fare arrivare fino a noi  una scena di vita quotidiana, che, nei colori sfolgoranti della vetrata, diventa quasi senza tempo e di farci sentire partecipi della durezza del lavoro nelle campagne, sotto il sole di un agosto di otto secoli fa.






1 commento:

  1. Covoni, attrezzi, qualcosa sicurament è cambiato oggi, ma la raffigurazione, di per se', la trovo di assoluta modernità.

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