mercoledì 1 maggio 2013

Il Ciclo dei mesi di Torre Aquila a Trento: maggio





Siamo arrivati al primo giorno di maggio e sono finiti (o, almeno, si spera) i capricci di marzo e di aprile: il clima è più stabile e il sole più caldo. 
Nel "foglio" del calendario del ciclo dei Mesi di Torre Aquila a Trento, si ritrova intatto il tepore di queste giornate primaverili.


Sotto il sole di maggio, trionfa la bella stagione.
Su uno sfondo di rocce simili a cartapesta, le foglie degli alberi, i cespugli e i prati splendono di un verde brillante. 
La natura è in pieno rigoglio. Ovunque sono sbocciate le rose.

Nell'affresco sono raffigurati soltanto dame e  gentiluomini. 
I contadini, con cui abitualmente spartivano la scena, non compaiono.
Rispettando la consuetudine che voleva che i lavori agricoli fossero completati entro il 23 aprile, la festa di san Giorgio, hanno già preparato e seminato i campi, riparato o ricostruito gli steccati degli orti. 
Ora si possono finalmente concedere una pausa di riposo.

In alto, al centro di una città chiusa da una rossa cortina muraria, spicca il candore di una bianca chiesa gotica.
Un ponte di assi conduce, ai piedi di una montagna, verso un prato fiorito, dove giovani ed eleganti aristocratici sono seduti intorno a una tavola imbandita. 
Una delle dame ha lasciato il banchetto per raccogliere l’acqua che sgorga abbondante da una fontana di marmo rosso. 
Forse è un’allusione alla fonte della giovinezza, che, secondo la leggenda, poteva rinnovare per l'eternità bellezza e gioventù.

In basso, una spalliera di candide rose racchiude un prato cosparso di fiori, dove si sono radunati raffinati gentiluomini e belle dame.
È proprio qui che è diretta anche la gentildonna, abbigliata in verde, che, nel Mese di aprile, stava velocemente attraversando il confine dipinto tra le due scene. 
Stanno arrivando tutti per festeggiare la primavera.
Hanno tirato fuori dal guardaroba i loro abiti più belli e variopinti. 
Gli uomini indossano giubbetti aderenti con calzebraghe colorate, o ampi mantelli dagli orli sfrangiati, le donne sono vestite con attillate sopravesti. 
I più attenti alla moda calzano le scarpe dalle lunghe punte che in Francia fanno furore. 
Un giovane si inginocchia, in atto di omaggio, di fronte alla propria dama, un altro china la fronte per essere incoronato con una ghirlanda di fiori.

Di certo non c’è il lusso e la raffinatezza del calendario dell'anno scorso, le "Très Riches heures di Duc de Berry": le vesti non sono di tessuti preziosi, né arricchite da decorazioni dorate. 
Siamo nella periferia dell'Impero, nella corte austera di Trento, governata da un principe vescovo, il committente della serie Giorgio di Liechtenstein. 
Ma anche qui i passatempi e le feste dei nobili sono ispirati all'eleganza delle corti del Nord Europa e ai modelli di quei romanzi cavallereschi che, all'epoca, si leggevano appassionatamente dappertutto. 

Nella tradizione cortese Maggio era il mese destinato agli svaghi amorosi.
Allegre brigate di giovani usavano  percorrere le campagne fiorite, celebrando riti antichi e festeggiando il rinnovamento della vita in un'atmosfera di gioiosa spensieratezza.
Anche nella splendente primavera, affrescata da Maestro Venceslao ai primi  del Quattrocento, le paure e le ansie del quotidiano sembrano svanire in un sogno d'amore e in un profumo di rose.






18 commenti:

  1. Aspettavo speranzosa il post di maggio e vederlo già pronto a prima mattina mi ha fatto un enorme piacere! Bello, come sempre.

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    1. Grazie tante, Licia, maggio è un bellissimo mese e le immagini che lo riguardano hanno spesso un tono di così gioiosa aspettativa da coinvolgere anche noi!

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  2. Ecco finalmente la mia dose settimanale di serenità e bellezza. Grazie!

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  3. " un sogno d'amore in un profumo di rose" è quello che ci vorrebbe per rendere più gradevole questo tempo grigio di ansie e di paure.
    Ciao
    Marco

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    1. Mai come ora abbiamo bisogno d'arte e di bellezza. Le immagini di un passato sereno ci possono far bene all'anima!

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  4. allontanare, sia pur per pochi minuti, "le paure e le ansie del quotidiano" è già un bel regalo, in una mattina che dovrebbe essere di festa! Grazie, come sempre!

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    1. Le immagini d'arte, come quelle che anche tu pubblichi nella tua pagina di facebopk, possono servire a illuminarci la vita, anche solo per un momento. E comunque non è poco!

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  5. E se io lo paragonassi a "Donne bretoni su un prato verde" di Emile Bernard
    te che diresti?

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    1. Direi che faresti proprio bene: c'è una luce e un'idea dello spazio simile. E poi anche lì tutto è illuminato dal verde tenero del prato che rende meno austeri gli abiti delle donne e che ci dà una sensazione di dolcezza primaverile.

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  6. Ha ragione Massimo, c'è la luce di Bonnard e c'è anche l'idea del tempo che avanza attraverso la donna verde vestita! Buon I maggio!:)

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    1. È proprio così, Giacinta, la donna vestita di verde ci dà l'idea del tempo che avanza e che passa dalla prima timida fioritura di aprile al rigoglio delle rose e dei campi fioriti di maggio. Lo sfondo, che è lo stesso nelle due scene, accentua questa sensazione di continuità.

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  7. Maggio è uno scoppio di salute fisica e mentale, il sole è il miglior antidepressivo al mondo!
    Indirettamente lo diceva anche De Andrè:
    Ninetta mia
    a morire di Maggio
    ci vuole tanto tanto coraggio
    Ninetta mia
    dritto all'Inferno
    avrei preferito
    andarci d'inverno.
    :)

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    1. Bellissima la citazione di de André che mi ha fatto scorrere davanti agli occhi lo splendore di mille papaveri rossi!

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  8. Un altro incanto, di arte e di racconto, che soggettivamente mi porta anche alle emozioni della storia di luoghi e periodo, di solito non molto indagati.

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    1. in effetti, Adriano, il fascino dell'arte gotica sta spesso nella sua capacità di raccontare e di evocare memorie e sensazioni anche dentro di noi!

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  9. Un "Déjeuner sur l'herbe" d'ante litteram?!
    Buon maggio anche a te!
    Anche se qui, oggi, tanto per cambiare, piove.

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  10. Ricambio gli auguri di un buon mese di maggio. Qui c'è il sole ed è tutto fiorito: le premesse, almeno, sono buone!

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