giovedì 23 maggio 2013

1. Tra bianco e scarlatto: il ritratto di Gabrielle d'Estrées





"Come mai non ne parli ancora?":- mi chiedono gli amici che sanno della mia passione per i quadri che raccontano storie di ambiguità e di mistero e, magari, condite da un vago sentore di zolfo.
E, poi, in questo periodo lo vedo dappertutto: riprodotto, reinterpretato in mille modi e perfino ritagliato nelle tessere di un puzzle... Insomma, ignorarlo non è possibile.
Allora, eccolo qui:


Sul fatto che il dipinto, ora al Louvre, sia stato eseguito alla fine del Cinquecento e che lo stile sia quello dell'elegante manierismo della scuola di Fontainebleau, nessun dubbio.
Tutto il mistero sta nel soggetto.

Due pesanti tende di raso rosso si scostano, come il sipario di un teatro, per mostrare due giovani donne nude in una vasca da bagno.
I capelli acconciati con cura, le sopracciglia depilate come vuole la moda del tempo e i raffinati orecchini con pendenti di perle ci dicono che si tratta di dame della più alta nobiltà: due algide e altere aristocratiche che guardano fisse verso lo spettatore. Tra di loro nessun dialogo, nessun gioco di sguardi.

La gentildonna bionda è da identificare con la bellissima Gabrielle d'Estrées, la favorita del re di Francia, Enrico IV. La bruna, che le rassomiglia come una goccia d'acqua, è probabilmente una delle sorelle.
In secondo piano, un'altra tenda rosso più scuro, si apre su un ambiente in penombra, appena rischiarato dalle braci di un cammino. 
Una lama di luce illumina un dipinto, in cui si intravede il corpo disteso di un uomo. Una donna sta cucendo accanto a un tavolo ricoperto da un panno verde cupo.

Fin qui potrebbe trattarsi del doppio ritratto di due sdegnose aristocratiche, colte in un momento di intimità.
Invece, un gesto rimette in gioco tutto.
Un gesto, che sarebbe provocante e impudico, se non fosse compiuto con tanta fredda eleganza: la donna bruna stringe tra il pollice e l'indice il capezzolo del seno dell'altra.
Con una rispondenza perfetta, Gabrielle ripete lo stesso gesto, tenendo tra le punta delle dita un prezioso anello d'oro.
Il tono di raggelato erotismo fa pensare a un qualche indecifrabile rituale.

Un mistero stuzzicante, tutto da svelare.
Non resta che cominciare a indagare, partendo, per esempio, dall'elemento più bizzarro della scenografia: la vasca da bagno ricoperta di candida seta.
Se c'è un motivo per cui le due donne hanno scelto di essere ritratte immerse in una tinozza, non è certo legato all'igiene e alla cura del corpo.
Siamo in tempi in cui lavarsi è considerato addirittura pericoloso per la salute e la poca pulizia obbliga a mascherare l'odore acre del corpo con litri di profumo.

Il fatto è che la rappresentazione di giovani donne al bagno, anche se priva di ogni orpello mitologico, offre l'unica possibilità di ostentare, senza scandalo, la nudità femminile. 
Per Gabrielle è il soggetto più adatto per esibire la bianchezza immacolata del corpo.
Tutti sanno quanto sia orgogliosa della sua pelle lattea, considerata il segno distintivo della vera aristocrazia. 
È convinta che, vedendola ritratta nuda, perfino le più gelose dame di corte dovranno riconoscere la bellezza del suo incarnato perlaceo, esaltato da un tocco di rosso carminio sulle labbra e sulle punte dei seni. 
E, del resto, è proprio il suo splendido candore ad avere abbagliato il re, quando lo ha incontrato la prima volta. Allora aveva diciassette anni e già il peso di un passato burrascoso alle spalle. 
Enrico, sposato con Margherita di Valois era abituato da tempo a coltivare fuori del matrimonio la sua galanteria. Eppure si  è innamorato come un pazzo di quella bionda dalla pelle di porcellana e non ha avuto pace finché non l'ha conquistata.

Le indirizza lettere appassionate, la ricopre di regali, la vuole con sé ovunque e sempre al posto d'onore: i più malevoli insinuano che sia stato stregato.
Dal suo matrimonio con Margherita non ha avuto figli ed è Gabrielle a dargli il tanto desiderato erede, un maschio, subito legittimato. 
Da allora a corte hanno preso l'abitudine di chiamarla "presque reine, quasi regina".

Sarà l'invidia, ma sono in molti a non vederla di buon occhio. I più, comunque, devono ammettere che è grazie alla sua influenza che Enrico, protestante di nascita, ha accettato di convertirsi al cattolicesimo.
Una conversione che gli è valsa l'incoronazione a re di Francia e la frase "Parigi val bene una messa", con cui passerà alla storia.

"Solo Dio o la morte del re potranno fermare la mia fortuna":- si vanta, intanto, Gabrielle, sempre più sicura di sé e del suo trionfo.
E proprio nel 1599 Enrico, dopo aver ottenuto l'annullamento del matrimonio, le dona, durante una grande festa, l'anello che ha ricevuto al momento dell'incoronazione, manifestando platealmente la sua intenzione di sposarla, mentre è incinta del loro terzo figlio.

Ecco, allora, una possibile spiegazione del soggetto.
Il dipinto, destinato a essere condiviso in privato solo con pochi cortigiani fedeli, rappresenterebbe niente altro che la celebrazione di questo evento, nascosta, ma non troppo, sotto il velo delle allusioni e dei simboli.
Per chi lo guardava non era difficile comprendere il significato dei gesti speculari e simmetrici che le due donne compiono all'unisono, come in un balletto.




L'anello in mano a Gabrielle rappresenta il matrimonio e la sua consacrazione ufficiale a regina.
Il corrispondente gesto della sorella di stringerle il capezzolo, lontano da ogni ambiguità erotica, allude alla nuova gravidanza e all'allattamento.
Insomma, è la conferma che, grazie a quella bellezza  che ora tutti possono ammirare, Gabriella ha raggiunto il suo scopo: salire sul trono di Francia.
La donna, seduta sullo sfondo, starebbe cucendo le fasce destinate al bambino.

Tutto parrebbe chiaro, eppure... 
Eppure qualcosa ancora non mi convince.
E allora? Allora non mi resta che tornare a guardare il quadro, magari iniziando dalla penombra dello sfondo per capire se, nascosti nel riflesso scarlatto delle tende e in quello sulfureo del fuoco, non si possano scoprire altri e più inquietanti segreti.

(continua)







12 commenti:

  1. Per fortuna che nei tuoi post trovi sempre argomenti divertenti! Io ti consiglio di dare un'occhiata a quella elegante signora che cuce sullo sfondo che ha i capelli rossi come Gabrielle.... Sono curiosa di sapere come va a finire
    Anna

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  2. Ah, ti ho contagiato con il feuilleton! Bellissimo! (continua)

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  3. Mi sono appassionato, aspetto il seguito!!!!

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  4. accipicchia questo è più intrigante di un giallo!

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  5. interessantissimo. Mi piace qui. Ti seguo e ti aspetto da me.

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  6. e allora aspettiamo con ansia la prossima puntata!

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  7. Grazie a tutti per suggerimenti e incoraggiamenti.
    Sulla prossime e ultima puntata ci sto lavorando...e mi diverti pure!

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  8. Affascinante pagina di storia! Ancora più intrigante perché conoscevo solo il dipinto... Vado a condividere subito il post!

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  9. perle in primo piano e tutto doppio... Il numero due è davvero prevalente nel quadro...

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