sabato 17 gennaio 2015

"A letto" di Edouard Vuillard




Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.
(Sandro Penna)


Un dipinto che più lieve non si può, adatto alla voglia di sonno (e di sogni) di queste uggiose giornate invernali: "A letto" di Edouard Vuillard (1868-1940), oggi conservato a Parigi al Musée d'Orsay.


Una ragazza dorme, in un letto candido.
Sommersa dalle lenzuola e dai cuscini, lascia intravedere solo una parte del viso e dei capelli scuri.
Il soggetto è ridotto all'essenziale con una stesura uniforme dei colori e una tavolozza limitata a un minimo di toni pastello, dall'ocra, al verde chiaro e al grigio. Nessun chiaroscuro a sottolineare il rilievo, nessuna inquadratura prospettica a dare l’idea della profondità.
Un dipinto semplice, e- qualcuno potrebbe pensare- quasi banale.
Eppure questa tela, datata 1891, fu salutata al suo apparire come una novità.

All’epoca, Edouard Vuillard ha ventitré anni, viene da una famiglia modesta: è orfano di padre e la madre, per mantenerlo, ha organizzato in casa un piccolo laboratorio di corsetteria. 
Gli amici lo descrivono come un sognatore quieto e riflessivo, anche se tenace come pochi nel perseguire la sua più grande aspirazione: quella di dipingere. E di dipingere a modo suo. 
Fosse stata di piccolo formato, la tela sarebbe potuta sembrare uno studio, un puro esercizio di stile. 
Invece Vuillard sceglie le dimensioni (73x92 cm) di un quadro vero e proprio per riassumere molte delle idee elaborate all'interno del movimento artistico, di cui fa parte: i Nabis (la parola ebraica per profeti)
Sono tutti giovani infervorati ed entusiasti, che dibattono con foga i loro pensieri sulla pittura all’Académie Julian, dove frequentano i corsi d'arte, o che discutono, fino a tarda notte, ai tavolini fumosi di qualche caffè. 
Alla base, c’è un concetto che tutti condividono: il quadro per loro non è  che "una superficie piana coperta di colori", non deve, cioè, riprodurre la realtà così com'è, né tanto meno essere verosimile, ma deve, invece, esprimere emozioni e sentimenti (ne ho parlato anche qui).

Vuillard concorda appieno con queste idee e le illustra in questa tela come meglio non potrebbe.
La schematizzazione, l’assenza di profondità e le grandi superfici piatte di colore rimandano alla sua passione per la pittura di Gauguin e per le stampe giapponesi, mentre la croce,  formata, sopra la testa della ragazza, dall'incrocio di due linee di un marrone più scuro, ricorda la sua educazione cattolica e il misticismo caro alla maggior parte dei Nabis. 
La gamma neutra e smorzata delle tinte gli serve a tradurre in pittura l'idea stessa della tranquillità e del silenzio. 
Con l’armonia dei colori e la limpidezza della stesura, poi, rafforza l’impressione che la ragazza, affondata nei cuscini, stia per abbandonarsi ai suoi sogni, cullata, magari, dal suono dolce di una ninna nanna.
Così, con questa pittura apparentemente fin troppo facile, incerta tra intimità, grazia e un pizzico di umorismo e di ironia, arriva a trasmetterci  la stessa emozione di una piccola poesia o di un brano di musica. 
E a lasciarci avvolti in una sensazione di leggerezza e di serenità.
Il che, di questi tempi, non è poco.





18 commenti:

  1. Ma che meraviglia! Una pittura tonale fatta di colori gessosi e piatti. Molto, molto contemporaneo.

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    1. Infatti, una pittura modernissima, o meglio, senza tempo :-)

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  2. Questo bel dipinto sembra il capostipite di tanti disegni ( molto belli) dei fumetti più "antichi". Mi chiedo perché ai piedi del letto ci sia quella grande gobba: non possono essere i piedi! Uno scaldaletto?

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    1. Hai ragione. ai piedi della ragazza c'è proprio uno scaldaletto, che rafforza la sensazione di calore che dà tutto il dipinto!

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  3. Per me è mattina, la ragazza si è già svegliata, ma poi si è riaddormentata e gode di quel sonno un po' malato e molto profondo, dal quale si ridesterà a giorno fatto.

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    1. Un sonno mattutino? Uno di quei sonni che ci possiamo permettere quando non dobbiamo andare a lavorare e abbiamo la giornata tutta per noi, Perché no?

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  4. Nella sua semplicità, bellissimo! Coglie con pochi tratti quel modo di essere che ben si riassume in due sole parole: dolce dormire.

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    1. Dolce dormire e dolce atmosfera: è proprio quello che trasmette il quadro!

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  5. Sì, bellissimo e molto moderno. Propendo per l'ipotesi scaldaletto.

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    1. L'ipotesi scaldaletto ci piace: come al solito Vitamina riesce a vedere oltre l'immagine!

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  6. Devo ringraziarti, carissima! E' un dipinto che non conoscevo ( non conoscevo neanche il suo autore ) e che considero meraviglioso. La combinazione dei colori e le poche linee restituiscono perfettamente il tepore quieto del sonno :)

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    1. Giacinta, Vuillard è un pittore straordinario: Qui raggiunge effetti di sintesi che non ritroverà in altri suoi dipinti, ma comunque ha sempre il dono di trasportarti nel suo mondo e di incantarti con la sua pittura.

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  7. Sarà il mio quadro della domenica, poetico (a volte dormo con le ginocchia tirate su). Da te è sempre una scoperta :)

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  8. Intimo e caldo, davvero intrigante, il quadro di E. Vuillard (non lo conoscevo, grazie per aver colmato questa lacuna). Davvero preziosa la tua disamina. Buon fine settimana e complimenti per il blog.

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    1. "Intimo e caldo", davvero cosi' è il quadro di Vuillard, capace di trasmettere una sensazione di quiete e di serenità.
      Grazie tante per le tue parole e buone giornate anche a te!

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  9. Davvero, brevi poesie e imagini semplici possono ispirare intense emozioni!

    Anche a me, come altri che hanno commentato, fa pensare ad un beato riappisolarsi mattutino.

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    1. Si, proprio un beato riappisolarsi, come quando la domenica si scopre che possiamo ancora restare a letto e ignorare il suono della sveglia!

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