Se l´immagine del viaggio in Marocco è stata quella di Essaouira, quella del ritorno non può essere che quella del beghinaggio di Bruges.
Emozioni e mondi totalmente differenti.
I beghinaggi in Belgio e in Olanda sono piazze o cortili circondati da piccole abitazioni omogenee.
Qui abitavano le beghine: donne sole, non sposate, vedove o vittime di violenza che si ritiravano in luoghi protetti per vivere, lavorare e pregare in comunità, difese dall'insicurezza dell'esterno.
Quello di Bruges è uno dei miei luoghi dell´anima.
La calma, le sottili sfumature al passaggio delle stagioni, il silenzio sono capaci di un delicato incanto, di una malia irresistibile.
La calma, le sottili sfumature al passaggio delle stagioni, il silenzio sono capaci di un delicato incanto, di una malia irresistibile.
Tornata dalla luce e dalla varietà di emozioni del Marocco, continuamente sollecitata dai colori, dal rumore dalle gente che circonda, che chiede, dal richiamo dei muezzin, dalle donne velate, dai negozi, dalle merci esposte, dalla miseria, dai carretti sovraccarichi tirati da asini stanchi, dalle moto, dal vento e dalla polvere, ho capito quanto in realtà avessi bisogno di questo mondo più rarefatto, più ovattato, più discreto.
Ho capito, rientrando in Belgio, quanto questo paese che non è il mio, ma in cui abito da vent'anni, questo paese piatto, di canali, di silenzi, di colori spenti, di nebbie e di piogge sia diventato importate per me.
Certo non è l'Italia e non ho lo stesso senso, a volte, doloroso, di amore e di appartenenza.
Ormai, pero', è in questo strano paese diviso, lacerato, ironico, surreale, che - tornata da un viaggio entusiasmante e faticoso - mi sento finalmente arrivata a casa.
Belgitudine :
Jacques Brel, Le plat pays:
Dunque, oltre alla lusitanitudine (la mia), si può avere anche la belgitude (la tua) e già da questo post e dalla splendida foto si inizia ad intuire perché può esserci anche questo stato dell'anima.
RispondiEliminaQuindi non te ne chiederò il motivo. Affiorerà, lentamente, leggendo i tuoi post, di volta in volta.
Bye&besos
Grazie a questo post ed a quelli a cui rimandi attraverso i links ti conosco un po' di più e non posso che sentirmi felice di averti incontrato. :-))))
RispondiEliminaI beghinaggi erano una gran bella cosa, a volte penso che da vecchia mi piacerebbe tanto poter vivere in un luogo così. Forse anche adesso, però.
RispondiEliminaIntanto grazie perchè mi hai spiegato il significato della parola "beghina", la usava sempre in senso dispregiativo la mia mamma, riferendosi a donne sole o sposate fissate con i riti religiosi,la recita del Rosario, ecc. Ora so cosa vuol dire . Mi ci vuole un pò per abituarmi ad un posto nuovo e farlo diventare la mia casa , poi però c'è questa profonda corrispondenza di cui parli , che capisco bene. Una volta ho trovato su una rivista di giardinaggio un'intervista ad una signora che viveva giusto in Belgio o in OLanda , in un paese piatto , senza alture . Io ho sempre abitato in collina, con un paesaggio molto bello davanti , e mi rimane difficile pensare di stare in un posto senza orizzonte disegnato . Quella signora diceva esattamente il contrario, che amava il suo paesaggio senza limiti , il suo giardino che doveva per forza dividere in stanze , per dargli un pò di vivacità, mentre qui da me è tutto terrazze . C'è del bello ovunque!
RispondiEliminaleggendo di questo tuo senso di appartenenza, l'ho percepito come qualcosa di molto fisico, legato alla terra, agli alberi, alle nebbie, ai canali, alle luci. e credo sia il senso di appartenenza più bello. quello di una reciprocità con il luogo in cui viviamo.
RispondiEliminabentornata :)
A me questo effetto-casa-pace dell'anima lo produce solo il mare. Quando mi sono trovato ad abitare lontano da una spiaggia ogni settimana dovevo raggiungere ll primo rumore di onde a disposizione. Meglio se d'inverno o cmq meglio se non d'estate, quando il mare diventa un accessorio balneare.
RispondiEliminaE quando la mattina devo riprendere contatto col mondo è la fascia verdeazzurra dell'Adriatico che vado a guardare per prima cosa.
È con l'aria del mare che miscelo il primo caffè.
Mi piace molto il tuo ritorno a casa. Bentornata.
Gil
Bentornata anche da parte mia in quel paese che,come direbbe Baudelaire, forse t'assomiglia, nella dolcezza e nella tranquilla pacatezza del suo fascino sottile.
RispondiEliminaM.
Allora è stato bello partire per scoprire quanto sarebbe stato piacevole il ritorno.Beata te che hai due paesi da vivere e da amare e un bentornata anche da me
RispondiEliminaAnna
1979. Arrivo a Bruges dopo tre giorni di autostop solitario e diversi chilometri a piedi. In campeggio conosco una canadese (non una tenda per capirci) che mi invita a fare una passeggiata con lei la sera, ma io ho troppo male ai piedi e le dico di no. Ma si può?
RispondiEliminaBentornata Grazia. Magnifico posto e magnifico post. Credo che quando si è capaci di osservare con tanta sensibilità il mondo che ci circonda, non ci si sentirà di essere mai del tutto in una terra straniera.
RispondiEliminaBuona domenica,Lecoq
Che bellissimo post Grazia! Leggendo questo tuo post hai risvegliato in me l' amore che ognugno di noi, inevitabilmente ha per il luogo in cui dimora.
RispondiEliminaBuona domenica!
Quando sono arrivata a Milano, più di venti anni fa, ricordo che temevo molto l'effetto straniante che a me, abituata ai dolci colli toscani, avrebbe potuto fare l'orizzonte monotono della pianura. In città a dire il vero questo si sente meno, e poi dopo poco ho scoperto che a Milano si vedono le montagne. Sono lontane e di solito si nascondono totalmente dietro il velo della foschia. Ma quando piove e poi torna il sole ecco una magia, le Prealpi che si affacciano regali all'orizzonte, come se avessero fatto un passo in avanti per farsi ammirare da lontano. Milano ormai mi è entrata nel cuore.
RispondiEliminaBentornata Grazia! A tutti noi sei mancata!
RispondiEliminaI tuoi post sono un gioia per l'anima.
Come Vitamina, la parola beghina l'ho sempre considerata in senso dispregiativo.
Ora invece vedo la dolcezza del rifugio, dell'essere soli ma insieme. Bellissimo!
Un abbraccio gioioso,
Lara
Hai fatto un lungo percorso, ma hai trovato casa
RispondiEliminaDaniela
Conoscevo già un po' la vicenda delle beghine, ma, raccontata da te, acquista nuova luce e nuovo vigore storici, morali e culturali.
RispondiElimina@ Nela San : si´soffro di belgitudine. E´una malattia rara ma non contagiosa. Piano piano capirai anche perche´.
RispondiElimina@ giacy.nta : il piacere dell´incontro ovviamente e´reciproco. Anche a me piace leggerti nel tuo blog e imparare a conoscerti.
@ Paola : i beghinaggi sono davvero bei posti. Non sarebbe male ricrearne uno .
@Vitamina . pensa che le beghine furono a un certo punto osteggiate dalla chiesa che preferiva piuttosto il ricovero delle donne in convento.
E quanto ai giardini . E´vero che qui e´piatto ma non del tutto e Bruxelles e´la citta´ piubverde d ´Europa. Ogni casa , anche in centro, ha il suo piccolo giardino e una cintura verde di parchi circonda la periferia sud. Lo vedrai se una volta decidi di venire a trovarmi.
@ Tiziana : questo senso di appartenenza e´nato a poco a poco proprio per quello che tu dici : la sensazione di tranquillita´di calma che questi colori, questo paesaggio mi ispirano
@ Gil : quello che per te e´il mare per me sono state le colline, a cui ero abituata fin dall´infanzia. Ti invidio, comunque, quella fascia verdeazzurro dell´Adriatico che vai a cercare, appena sveglio, dalle tue finestre.
RispondiElimina@ Marco . hai ragione .E´questo "il paese che mi assomiglia"
@ Anna: e´vero avere due paesi e´una grande ricchezza ,un grande privilegio di cui a volte dimentico di ringraziare il destino.
@Anonimo : eh ,no ! Davvero non si puo´ma la colpa, evidentemente, non era di Bruges.
@ Lecoq : bisogna davvero imparare a vedere per sentirsi a proprio agio in qualsiasi paese e trovare ovunque la bellezza che c´e´.
@ Lily : l´amore per il luogo dove si abita ci rende piu´piavevole e facile la vita.Bisogna solo riscoprirlo.
RispondiElimina@ Paola : hai visto? Ogni posto , Milano compresa, ha la sua magia e quando la si e´scoperta una volta ti entra nel cuore e non ti lascia piu´.
@ Lara . grazie ! Davvero a Bruges si scopre come il beghinaggio possa essere un luogo di una tale pace interiore da desiderare sostarci almeno per un po´.
@Daniela : Si´, Dani, dici bene : qui ho davvero trovato casa
@ Adriano : la storia delle beghine e´bellissima. E´una storia fatta anche di valori veri di comunita´e di solidarieta´.
Carissima, sei mancata molto anche a me! :)
RispondiEliminaCome tanti, anch'io attribuivo un senso dispregiativo alla parola beghina, ma dopo quanto da te scritto non posso che provare per le beghine tanto affetto e segnarmi questa parola nella mia agenda.
un caro saluto
Grazie Iulia anche a nome delle beghine. Un abbraccio forte di bentornata (e vale per tutt'e due)
RispondiEliminaCosa c'è di più creativo della "belgitudine"? E' così che si guadagnano i premi...
RispondiEliminahttp://gialli-e-geografie.blogspot.com/2011/03/kreativ-blogger-award-da-barbara-10.html
Bye&besos
Grazie per questo splendido post!
RispondiEliminaSono stata a Bruges un paio di anni fa, una sorta di romantico miniviaggio di nozze. Il primo weekend di giugno, con la luce che si rifletteva dolcemente sui canali, i ristorantini dalle ottime birre, le pasticcerie con i cioccolatini più deliziosi (mi sa che non si dice ma fa niente) che abbia mai mangiato. La tranquillità delle strade, la bellezza della piazza che mi aveva incuriosito nel film In Bruges e la serenità del cortile che credo sia proprio quello della foto da te postata.
Grazie ancora.
@ Carmen : hai detto bene con le "due anime"belghe. Questo ormai é un paese profondamente diviso ma credo che valga la pena conoscerlo intero ( Fiandre e Vallonia).
RispondiElimina@ Nela San : grazie tante per la segnalazione. LO hai ben meritato il premio.
@ valigiesogni : la tua descrizione di Bruges a giugno é proprio evocativa (cioccolatini o pralines compresi). Oggi sto leggendo il tuo blog e capisco perché Bruges sia stata per te cosi' consonante. Benvenuta nel club degli amanti del Belgio !
Io e il mio ragazzo vorremmo provare ad andare a vivere a Bruges ma dicono sia impossibile se prima non si impara alla perfezione il fiammingo... è così? E, più di tutto, è così impossibile venire ad abitare a Bruges? A me è rimasta nel cuore!!
RispondiEliminaGrazie per i consigli che mi darai,
Flavia
Che lo spazio, esterno a noi, diventi un modello interno da cui non ci si può che distaccare a fatica ( a volte mai) credo sia un'esperienza di tutti. Ce ne accorgiamo solo quando ci manca, come succede per tante altre cose!
RispondiElimina. Io, abitante della montagna , quando studiavo nella "piatta" Padova avevo la necessità fisica di tornare tra le mie montagne. Lo spazio tridimensionale, che solo i monti ti offrono con quella intensità, andava ripristinato regolarmente, pena gli effetti dell'astinenza: irritazione, tristezza, senso di vuoto.
E con me tornavano alle loro montagne orde di trentini affamati di immagini rupestri.
Ben tornata Grazia.
Roberta
@Flavia :purtroppo non ho consigli da darti per Bruges, solo quello di imparare il fiammingo perchè Bruges è una delle città più importanti delle Fiandre e là con la lingua non si scherza.
RispondiElimina@ Roberta, ti capisco benissimo per la montagna che è una delle cose che mi mancano di più in questo "plat pays que est le mien", come direbe Brel.
Capisco assai bene il fascino, la malìa e l'incanto esercitato dal beghinaggio di Bruges, che ricordo molto bene come uno dei luoghi che più mi sono piaciuti al mondo (anche quello di Amsterdam, però, è un luogo fatato): ogni volta sono rimasta ipnotizzata da quei giardini pieni di fiori, da quelle casine semplici, femminili ma sobrie, che parlano di esistenze operose, quiete e, mi piace pensare, di serena intensità e profondità interiore.
RispondiEliminaUn abbraccio di bentornata anche da me
Che bei ricordi ho di Bruges.
RispondiEliminain qualche modo, seppur così diversa, mi ha ricordati il Veneto, dove nacquero i miei genitori.
un pò Venezia, un pò Treviso....chissà perchè il cervello fa certi scherzi.
ciao
Giusy
E' vero Giusy l'atmosfera di certe città del Belgio é proprio quella del Veneto. Saranno i canali, sarà la pianura ma non é poi cosi' lontano come paesaggio.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti su anobii e spero che tu torni a leggermi
g