venerdì 1 aprile 2011

Rousseau e l'incantatrice di serpenti.





Emilio Salgari scrive di Sandokan e dei pirati della Malesia, nel chiuso della sua casa, basandosi su un Atlante geografico.
Henri Rousseau (1844-1910) dipinge le sue giungle tropicali, traendo ispirazione dalle serre del Jardin des Plantes di Parigi.
Tutt'e due viaggiano con la fantasia.

L'altrove è nella loro capacità di immaginare.



In un paesaggio dalla vegetazione rigogliosa, una donna nera, nuda, vista in controluce, incanta col suono del flauto i serpenti che emergono dall'erba fitta e si dirigono ai suoi piedi.
Uno è avviluppato al collo, mentre un altro si distacca, come animato, da un ramo di un albero; lo sfondo, i fiori, il fiume, l'uccello - un fenicottero - sono bagnati dalla luce di un chiaro di luna.
Solo la donna è in ombra, con i capelli lunghi, sciolti e gli occhi che brillano.

Henri Rousseau,soprannominato "le douanier", il doganiere, era impiegato al dazio di Parigi, quando cominciò a dipingere. Era un autodidatta, un “naif", come venne definito.
All'inizio, osteggiato e ridicolizzato per la puerilità della sua pittura, verrà, invece, riscoperto nei primi anni del '900. 
Gli artisti d'avanguardia, dallo scrittore Alfred Jarry, a Picasso e Apollinaire, trovano in lui la purezza e l'innocenza dell'arte “primitiva” e, soprattutto, la possibilità di fare pittura, liberi dalle regole e dall'obbligo di una formazione accademica.
I surrealisti, più tardi, vi vedranno la dimensione, per loro fondamentale, della poesia e del sogno.

Il dipinto, commissionato dalla madre del pittore Robert Delaunay, nel 1907, è una rappresentazione senza tempo e senza spazio, bidimensionale, senza alcun riferimento prospettico.
I colori sono intensi, le forme nette.
Ogni albero, ogni foglia, ogni dettaglio dei rami e dei tronchi è eseguito meticolosamente, con strati di colore sovrapposti, in cui dominano i toni del verde che, da soli, danno il senso della profondità.


Se non fosse per le ondulazioni orizzontali  dell'acqua, appena accennate, tutto sarebbe fisso, immobile.
Anche  la ricchezza della vegetazione, insieme, accurata e fantastica, suggerisce la magia di un istante sospeso, di una natura ammaliata dal suono incantatore del flauto.

Un senso di  inquietudine, però, pervade,la scena.
I serpenti, gli alberi e le piante lussureggianti rievocano il giardino dell'Eden, Eva e il peccato originale.
Il controluce e l'ombra che grava sulla donna suggeriscono la sensazione oscura di un maleficio, di una sensualità femminile fascinosa e perturbante.

Non tutto è sogno, innocenza  e pace nei dipinti di Rousseau.




19 commenti:

  1. buon mese d'aprile!
    sempre interessante questo blog
    tiziana

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  2. Si. Decisamente inquietante. A me pare che l'idea dell'ombra, del controluce, insieme con i "serpeggiamenti" richiamino l'idea notturna del peccato, della colpa, di una rappresentazione demoniaca della donna e della natura. Al punto che trovo una vaga somiglianza con le stampe illustrative della Divina Commedia di Dorè.
    Tutto questo non contrasta credo con l'idea del sogno (notturno anche quello no?) che pervade il dipinto. E soprattutto riproduce il mistero avvolgente e rigoglioso che sempre nutre nell'uomo il fascino della donna.
    Bellissima proposta, Madame.
    Gil

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  3. Questo dipinto mi provoca sensazioni contrastanti e un senso di disagio forse dovuto al fatto che la donna nera è l'unico elemento davvero in ombra mentre la luce illumina l'acqua dello sfondo. E' un quadro da riguardare e da scoprire . Confermo: una bella scelta !

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  4. E' uno dei più bei dipinti di Rousseau, certamente quello che preferisco, proprio perché più inquietante di altri; del resto riflette meglio la personalità di Rousseau che era tutt'altro che lineare e "innocente", coinvolto in truffe e desideroso soltanto di un riconoscimento ufficiale; sono i dipinti che inquietano quelli che ci danno di più.
    Ciao
    M.

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  5. Questo dipinto è meraviglioso cara Grazia. Osservandolo sembra quasi di poter udire il suono ammaliatore del flauto della donna nera. Un intreccio tra luce ed ombra perfettamente riuscito che dà quasi l'idea di un equilibrio. Creature del peccato che, al chiar di luna, fanno quasi tenerezza. Bellissimo, grazie! :)

    un abbraccio

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  6. Sarà che ci sono dentro fino al collo, in questi ultimi tempi, ma a me ricorda moltissimo quelle poesie che Baudelaire aveva dedicato alla capigliatura e all'andatura della sua donna. Quand'ero ragazzina avevo in camera un poster di questo quadro del Doganiere.

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  7. No, direi proprio di no, che "non tutto è sogno, innocenza e pace nei dipinti di Rousseau". Ma quale grande arte!

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  8. i dipinti senza tempo e senza spazio sono incantevoli ( nel senso stretto della parola ) e dunque sottilmente inquietanti, come i serpenti che, nell'apparente stasi, strisciano.
    Oh, Grazia, è un piacere percorrere la storia dell'arte con te. ( Ops, mi stava scappando il punto esclamativo )
    Bacio

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  9. A me solitamente i dipinti di Rousseau non piacevano e mi sembravano troppo leziosi. Forse non lo conoscevo abbastanza e sicuramente non conoscevo questo dipinto che ,invece, trovo straordinario. Siamo sempre in tempo a cambiare idea, sui pittori e su altro...
    Sara

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  10. Anche io l'ho sempre trovato inquietante questo dipinto, soprattutto per via di quella figura di donna dalle chiome impossibilmente lunghe e della quale, nella notte, sono visibili solo gli occhi, dall'espressione fissa e concentrata, come se davvero stesse eseguendo qualche rito, qualche incantesimo.
    Se invece l'attenzione si sposta sugli alberi e sui fiori, non posso fare altro che rimanere deliziata dell'arte di Rousseau e con la fantasia torno nel mio giardino africano, bagnato dal chiaro di luna, e ai suoi alberi dalle foglie larghe, carnose, lucide.

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  11. Hai mai pensato che saresti una splendida critica d'arte?!
    Grazie per questo post!
    PS Io, però non lo vorrei in casa. No. Un po' mi angustia. Posso avere un Botero?

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  12. E' tutto il giorno che aspetto di venire qui ad assaporare questo post.
    Premetto che sono sempre stata deliziata da Rousseau il Doganiere. Anche questa opera, di cui tu, cara Grazia, fornisci così bene dettagli e angolazioni, per me è affascinante.
    Forse ho accettato l'Ombra come un dato di fatto, ma credo che faccia parte del fascino di questo dipinto.
    Un grande ringraziamento e un dolce abbraccio,
    Lara

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  13. @Tiziana:grazie tante e buon mese d'aprile anche a te.

    @ Gil:hai ragione:l'inquietudine e il senso di maleficio,di colpa,sono dominanti e rendono il dipinto più complesso e ricco di significato.Un sogno notturno, davvero.Il paragone con Doré è interessante : nell'arte, come dicono i francesi"tout se tient".

    @Anna:il senso di disagio è volutamente dato dal contrasto tra la luce e l'ombra in cui è immersa la donna.

    @Marco :in effetti la vita di Rousseau è complessa e assai poco "naive"ma credo che le opere,come sempre, siano indipendenti dalla vita e quello che trasmettono - a volte - sia "malgrado" le idee dell'autore.

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  14. @Iulia : è vero,sembra davvero di avvertire il suono del flauto e l'incanto di una notte di luna.Tutto merito dell'artista se arriviamo a percepire una musica che -evidentemente- era solo nella sua fantasia.

    @ Paola : bello il ricordo di Baudelaire.Non ricordo la poesia a cui ti riferisci ma la vado a cercare. Spero che tu l'abbia tradotta.

    @Adriano: in effetti la grande arte spesso non è né pace né quiete ma è per questo che supera il tempo e arriva fino a noi.

    @giacy.nta : la stasi del dinto è solo apparente : i serpenti si muovono silenziosamente e incrinano l'atmosfera magica della scena. È anche questo che, certamente, ci inquieta.

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  15. @ Sara : c'è un altro bellissimo dipinto di Rousseau che di certo ti piacerebbe , l'Allegoria della Guerra.A ben guatdare è un pittore tut'altro che lezioso.È l'immagine che a volte me è stata data che non gli rende giustizia.

    @Duck: sono i capelli e gli occhi della donna che ci fanno pensare sia una sorta di maga intenta a un rito misterioso .La vegetazione è quella di un sogno o del giardino africano che è rimasto nei tuoi ricordi e che doveva essere non tanto lontano da un sogno.

    @ Nela San: Critica d'arte dici? Magari!
    Un Botero, perchè no? Non mi dispiacerebbe davvero.

    @ Lara, grazie ! Si l'ombra fa parte del dipinto come la luce.È dall'insieme dei due elementi che nasce l'incanto.

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  16. Ecco la poesia di Baudelaire.


    Con le vesti ondeggianti color di madreperla
    anche quando cammina si direbbe che danza,
    come i lunghi serpenti che i sacri giocolieri
    in punta a dei bastoni agitano in cadenza.
    Come la sabbia smorta e il cielo dei deserti,
    insensibili entrambi all’umano patire,
    come il lungo intrecciarsi delle onde dei mari
    ella si dispiega con piena indifferenza.
    Gli occhi politi ha fatti di pietre affascinanti,
    ed in quella natura simbolica e straniante
    in cui l’angelo intatto sposa la sfinge antica,
    e tutto è solo oro, luce, acciaio e diamanti,
    risplende all’infinito, pari ad un astro inutile,
    la fredda maestà della femmina sterile.

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  17. Ed ecco l'altra sulla capigliatura


    La capigliatura

    O capelli, ondeggianti sopra la scollatura!
    O riccioli! o profumo carico d’indolenza!
    Estasi! questa sera, per riempire l’alcòva
    oscura dei ricordi dormienti in questa chioma,
    voglio agitarla in aria a mo’ di fazzoletto.
    La sensuale Asia e l’Africa bruciante,
    tutto un mondo lontano, assente, quasi spento,
    vive nei tuoi recessi, o foresta aromatica!
    Come taluni spiriti nuotano nella musica,
    il mio, o mio amore! nuota nel tuo profumo.
    Andrò là dove l’albero e l’uomo, ebbri di linfa,
    lungamente si esaltano nell’ardore dei climi;
    siate, trecce robuste! l’onda che mi rapisce!
    C’è in te, o mare d’ebano, un abbagliante sogno
    di vele e rematori, di fiamme e di pennoni:
    un porto risonante in cui l’anima beve
    a grandi ondate il suono, il profumo e il colore;
    dove i vascelli scorrono sull’oro e sui riflessi,
    aprendo vaste braccia a cogliere la gloria
    di un cielo puro dove freme il caldo perpetuo.
    Tufferò la mia testa amante dell’ebbrezza
    in questo oceano nero dove l’altro è racchiuso;
    e il mio spirito fine che il rollio accarezza
    ti saprà ritrovare, o feconda pigrizia!
    Infinito cullìo di un piacere aromatico!
    Padiglioni di tenebre tese, chiome azzurre,
    voi mi rendete il blu del cielo immenso e tondo;
    sui bordi vellutati delle ciocche ritorte
    m’inebrio con ardore dei sentori confusi
    dell’unguento di cocco, del muschio e della resina.
    A lungo! Sempre! nella tua pesante criniera
    deporrà la mia mano rubini, opali e perle,
    perché al mio desiderio tu non resti mai sorda!
    Non sei tu l’oasi dove io sogno, la borraccia
    da cui ingoio a sorsate il vino del ricordo?








    La chevelure
    Ô toison, moutonnant jusque sur l'encolure!
    Ô boucles! ô parfum chargé de nonchaloir!
    Extase! pour peupler ce soir l'alcôve obscure
    Des souvenirs dormants dans cette chevelure,
    Je la veux agiter dans l'air comme un mouchoir!
    La langoureuse Asie et la brûlante Afrique,
    Tout un monde lointain, absent, presque défunt,
    Vit dans tes profondeurs, forêt aromatique!
    Comme d'autres esprits voguent sur la musique,
    Le mien, ô mon amour! nage sur ton parfum.
    J'irai là-bas où l'arbre et l'homme, pleins de sève,
    Se pâment longuement sous l'ardeur des climats;
    Fortes tresses, soyez la houle qui m'enlève!
    Tu contiens, mer d'ébène, un éblouissant rêve
    De voiles, de rameurs, de flammes et de mâts:
    Un port retentissant où mon âme peut boire
    À grands flots le parfum, le son et la couleur;
    Où les vaisseaux, glissant dans l'or et dans la moire,
    Ouvrent leurs vastes bras pour embrasser la gloire
    D'un ciel pur où frémit l'éternelle chaleur.
    Je plongerai ma tête amoureuse d'ivresse
    Dans ce noir océan où l'autre est enfermé;
    Et mon esprit subtil que le roulis caresse
    Saura vous retrouver, ô féconde paresse!
    Infinis bercements du loisir embaumé!
    Cheveux bleus, pavillon de ténèbres tendues,
    Vous me rendez l'azur du ciel immense et rond;
    Sur les bords duvetés de vos mèches tordues
    Je m'enivre ardemment des senteurs confondues
    De l'huile de coco, du musc et du goudron.
    Longtemps! toujours! ma main dans ta crinière lourde
    Sèmera le rubis, la perle et le saphir,
    Afin qu'à mon désir tu ne sois jamais sourde!
    N'es-tu pas l'oasis où je rêve, et la gourde
    Où je hume à longs traits le vin du souvenir?

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  18. @ Paola . le poesie di Baudelaire sono magnifiche, sensuali ed opulente ed è vero che rievocano, con ancora maggiore suggestione rispetto al dipinto, la forza di un fascino femminile libero e incantatore.

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  19. ciao grazia!bello questo blog!! l'arte mi affascina in tutte le sue forme. Uno dei miei preferiti è Klimt, di cui ho due appesi:la maternità e l'albero della vita.Sono contenta se fai un salto a vedere il mio blog!

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