Sembra solo a me che il tempo passi troppo velocemente?
Ho l’impressione
di avere iniziato appena ieri a sfogliare il calendario di quest’anno e, invece,
siamo già arrivati all'undicesimo mese, tanto che è ormai l’ora di vedere cosa ci
riserva l'immagine che ho scelto per novembre tra la serie delle "Cento famose vedute
di Edo" realizzata tra il 1856 e il ’58 dal pittore e incisore giapponese
Utagawa Hiroshige.
Ed ecco, dunque, la stampa intitolata "Gli aceri di Mama, il
santuario di Tekona ed il ponte di Tsugihashi":
Tutta la bellezza dell’autunno è racchiusa nei due grandi aceri che
inquadrano la scena con le loro foglie rossastre che stanno per cadere.
In
secondo piano, sullo sfondo del monte Tsukuba, si intravede la gente che
passeggia lungo il fiume Edo-gawa per ammirare lo splendore delle ultime foglie
autunnali.
Siamo nella cittadina di Mama a est della capitale Edo (l'odierna Tokyo), dove sorge il
lungo ponte (Tsugihashi), raffigurato al centro, e il frequentatissimo tempio
di Guho-ji.
Sia il ponte che l’edificio sacro sono legati a una leggenda, all'epoca assai popolare e celebrata in un poema del VII secolo, secondo cui la bella contadina Tekona si sarebbe gettata nel fiume, proprio su queste rive, per sfuggire ai suoi pretendenti.
Sia il ponte che l’edificio sacro sono legati a una leggenda, all'epoca assai popolare e celebrata in un poema del VII secolo, secondo cui la bella contadina Tekona si sarebbe gettata nel fiume, proprio su queste rive, per sfuggire ai suoi pretendenti.
Sul luogo, agli inizi del XVI secolo, fu costruito il tempio, visibile nella scena sulla sinistra, dove i devoti
pregano per la salvezza dalla malattia e le donne chiedono protezione per il
parto.
La luce del sole al tramonto conferisce alla composizione un tocco di malinconia che ben si accorda con l’atmosfera di questo mese che i versi di una poetessa, attenta alle minime sfumature del passare del tempo, come Emily Dickinson (1830-1886) evocano così:
Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto
Dalla precoce incombente Notte-
Il Pomeriggio in Sera profonda
la sua Gialla brevità distillò-
i Venti smorzarono i loro passi marziali
le Foglie ottennero tregua-
Novembre appese il suo Cappello di Granito
a un chiodo di Felpa.