Chi
non ha sognato da bambino di raggiungere le nuvole e di giocarci come
fossero aquiloni? Chissà, poi, quanti di noi si sono incantati a guardarle e quanti pittori hanno cercato di ritrarle (ne parlo qui)
Berndnaut
Smilde, un giovane artista olandese nato nel 1978, è anche lui un innamorato delle nuvole, ma uno di quelli che i suoi sogni infantili li ha realizzati davvero. Solo che lui con le nuvole non
ci gioca, né le dipinge, lui le crea.
E
non all'aperto, sul loro sfondo naturale di cielo, ma completamente fuori contesto, addirittura all'interno di stanze chiuse, di gallerie d'arte o
di pompose sale con tanto di lampadari e stucchi, come qui:
Ai
confini tra arte e esperimento scientifico, Smilde adotta un procedimento
che non ha nulla di magico, ma che, anzi, richiede una pianificazione
meticolosa, con misurazioni accurate della temperatura, della luce e
del grado d'umidità e l'uso di una complessa macchina del fumo.
Eppure, quando la nuvola compare, gli spettatori presenti rimangono
sbalorditi come per il trucco di un prestigiatore (qui è un video con una delle sue creazioni).
E sembra che quei lievi ammassi di vapore si adattino misteriosamente agli ambienti per cui sono creati. Come qui, dove la nuvola, quasi fosse un fantasma, sembra appena entrata dalle grandi finestre di un antico castello belga, diventato ospedale e poi abbandonato.
E sembra che quei lievi ammassi di vapore si adattino misteriosamente agli ambienti per cui sono creati. Come qui, dove la nuvola, quasi fosse un fantasma, sembra appena entrata dalle grandi finestre di un antico castello belga, diventato ospedale e poi abbandonato.
Puntando
una luce ora radente ora soffusa, Smilde arriva a ricreare anche l'aspetto delle nubi nei diversi momenti del giorno, dall'alba al tramonto.
Fino a riprodurre il variare del tempo da quando le nuvole sono più scure e precedono la tempesta a quando- come qui- sembrano illuminate dall'interno dalla luce del sole:
Fino a riprodurre il variare del tempo da quando le nuvole sono più scure e precedono la tempesta a quando- come qui- sembrano illuminate dall'interno dalla luce del sole:
Le sue nuvole, comunque, non durano mai a lungo: galleggiano per un po' a mezz'aria, salgono
verso il soffitto e subito dopo svaniscono.
Rimangono visibili solo pochi minuti, giusto
il tempo per consentirgli di scattare le sue foto.
E le immagini di quelle stanze vuote, abitate solo da soffici nubi bianche, come questa chiesetta abbandonata in una città olandese, assomigliano a certi quadri
surrealisti, capaci di accostare elementi incongrui e di mescolare, nella loro atmosfera di sogno,
interno ed esterno, natura e artificio:
"L'idea
che avevo era quella di creare un lavoro effimero, che avrebbe potuto
esistere solo in foto":- ha spiegato- e mi sono dedicato alle
nuvole per la loro natura doppia e inquietante" (qui è il link
a una delle sue interviste).
Tanto da riuscire a mantenere la loro aria di mistero anche quando compaiono all'improvviso dentro un banale magazzino o nell'hangar di un aeroporto, circondate di scaffali e di casse pronte alla spedizione:
Tanto da riuscire a mantenere la loro aria di mistero anche quando compaiono all'improvviso dentro un banale magazzino o nell'hangar di un aeroporto, circondate di scaffali e di casse pronte alla spedizione:
Qualunque sia l'ambiente, Smilde riesce a catturare nelle sue foto tutta la magia di quelle vaporose apparizioni e a trascinarci nell'incanto di quel breve istante in cui un pezzo cielo è rimasto chiuso in una stanza.
Il link al sito di Berndnaut Smilde è qui.
E qui, come colonna sonora, il link al blog di un amico che immagina cosi' la musica delle nuvole.
E qui, come colonna sonora, il link al blog di un amico che immagina cosi' la musica delle nuvole.