Giornate piene di luce, la stagione in pieno rigoglio: com'è bello il mese di maggio! Così bello che nel ciclo dei Mesi che orna il pavimento del Duomo di Otranto è raffigurato come un re, il re dei mesi.
Il monaco Pantaleone che, tra il 1163 e il 1165, realizzò il grande mosaico su commissione dell'allora arcivescovo della città, ce lo presenta così:
Sotto il segno astrologico del toro e accompagnato dalla scritta Madii che lo identifica, Maggio si presenta come un giovane uomo in piedi, vestito di una lunga tunica riccamente decorata, mentre regge con entrambe le mani, quasi fossero scettri, i rami fioriti del grande albero della vita che scandisce tutte le scene del mosaico del pavimento.
Dietro di lui si intravede un trono simile a quello su cui siede Alessandro Magno, rappresentato nello stesso ciclo.
Insomma, i segni della regalità ci sono tutti: per questa volta non c'è alcun legame tra la raffigurazione del mese e la dura attività dei campi che si svolgeva nello stesso periodo dell'anno.
Il re Maggio, libero da ogni fatica, celebra finalmente il trionfo della primavera
Quel tenere i rami come fossero scettri è bellissimo, evviva il regno più importante e incentevole di tutti: la natura!
RispondiElimina