Ultimo mese di un anno che sembra cominciato appena ieri e
ultimo foglio del calendario che ho scelto per il mio blog in questo 2018: il
ciclo dei mesi inserito nella lussureggiante decorazione a mosaico del
pavimento del duomo di Otranto, creato dal monaco Pantaleone tra il 1163 e il
1165 su commissione dell’allora vescovo della città.
Come in molti calendari medioevali dicembre si presenta
sotto l'aspetto truce di un contadino o, forse, di uno di quei norcini che al tempo percorrevano le campagne, offrendo i loro servizi: l'uomo è raffigurato con una corta tunica svolazzante nel momento in cui,
a gambe divaricate per darsi maggior forza, sta vibrando un letale colpo
di coltello alla gola del maiale selvatico che tiene fermo con la mano sinistra.
Una scena questa che forse turba la nostra fin troppo delicata sensibilità moderna, ma
che all'epoca, non era considerata come un atto di violenza, ma, anzi, come una festa, una sorta di rito collettivo, a cui partecipavano tutti.
L’uccisione del maiale era, infatti, uno degli eventi più importanti, visto che la morte dell’animale assicurava provviste per tutto l’inverno e la possibilità di sfuggire alla fame nel periodo più duro dell'anno.
La scena è sovrastata dal Sagittario, segno astrologico che
presiede al periodo.
Con questa immagine si chiude il calendario del 2018: l'anno prossimo altre rappresentazioni e altre opere ci accompagneranno nel trascorrere dei mesi.
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