mercoledì 1 agosto 2018

Il ciclo dei Mesi del Duomo di Otranto: agosto




Solleone, canicola, giorni di caldo torrido, il periodo più adatto al riposo o alle ferie al mare o in montagna. 
Ma oggi è il primo agosto e di certo non si può iniziare il mese senza sfogliare il calendario di quasi nove secoli fa che ho scelto quest'anno per il mio blog: il ciclo dei mesi che fa parte della decorazione a mosaico del pavimento del Duomo di Otranto creato tra il 1163 e il 1165 dal monaco Pantaleo, su commissione dell'allora vescovo della città.
E, allora, vediamo subito come compare qui l'ottavo mese dell'anno:



Sotto il segno astrologico del leone, anzi di una leonessa macilenta, ovviamente senza criniera e dall'aria del tutto addomesticata, Agosto si presenta come un  contadino che,  con un cappelluccio triangolare in testa e una corta tunica, sta vendemmiando. 
In anticipo, dunque, sui lavori della campagna che normalmente - a meno di un’estate calda come questa- occupano i due mesi successivi.

Con la mano destra regge un coltello, con cui taglia i grappoli, mentre con la sinistra tiene un tralcio di vite.
Intanto, col piede sinistro pigia l'uva già tagliata nel piccolo tino posato più in basso. 
Insomma un Agosto in piena attività che, nel culmine dell'estate, prefigura già i giorni più operosi dell'autunno.



domenica 1 luglio 2018

Il ciclo dei Mesi del Duomo di Otranto: luglio




Chissà cosa starà facendo Luglio, il mese del caldo e della pienezza dell'estate, nel calendario vecchio di quasi nove secoli che ho scelto quest'anno per il mio blog: il ciclo dei Mesi raffigurato nel pavimento a mosaico creato tra il 1163 e il 1165 dal monaco Pantaleo per la cattedrale di Otranto.
Qui ogni mese è rappresentato dall'attività agricola tipica della stagione.
Allora (come ora) niente vacanze estive per i contadini: sotto il segno astrologico del Cancro e la scritta IULIUS che lo identifica, Luglio è occupato in uno dei lavori piu faticosi dell'anno, la trebbiatura. 




Al centro della scena, a torso nudo, sotto la sferza implacabile del sole, Luglio batte il grano, sollevando con forza il correggiato, lo strumento tipico della battitura composto da due bastoni di legno uniti da una correggia di cuoio. 
È raffigurato, con grande precisione, mentre impugna il correggiato dalla parte dell'asta più lunga  e fa ruotare in aria quella più corta e pesante, prima di farla ricadere sui covoni. 
Accanto, compaiono altri due attrezzi tipici della trebbiatura, la pala e il forcone che saranno usati successivamente, quando arriverà il momento di dividere i chicchi di grano dalla paglia e dalla pula.
Prima dell'introduzione delle macchine agricole, la trebbiatura si consuma tra la fatica degli uomini che lavorano senza sosta nei campi e la gioia di chi già imagina il tempo in cui il grano si trasformerà in farina e in pane. 
Quel pane che rappresenta il cibo quotidiano e che allontana nei pensieri di tutti la paura della carestia e della fame. 




venerdì 1 giugno 2018

Il ciclo dei Mesi del Duomo di Otranto: giugno




Senza nemmeno accorgersene siamo arrivati alla metà dell’anno: siamo al primo di giugno  e, come sempre, sono pronta a vedere cosa ci riserva l'immagine del mese elaborata tra il 1163 e il 1165 dal monaco Pantaleone, su commissione dell'allora vescovo della città, per il Ciclo dei mesi raffigurato a mosaico nel pavimento del Duomo di Otranto.
Dopo Maggio, rappresentato come un re, si torna a una scena più tradizionale tratta da quei lavori agricoli che, con il loro ritmo sempre uguale, segnavano per gli uomini dell'epoca il passare delle stagioni.
Ed ecco allora come si presenta giugno:




L'astrologia collega giugno al segno dei Gemelli che in effetti compare qui raffigurato da due bambini che, anziché tenersi per mano come nelle rappresentazioni tradizionali, sembrano raggelati nella posa di un balletto.
La scritta "IUNI" identifica il mese come un contadino che, indossando una corta tunica e un cappelluccio a punta per difendersi dal sole, sta mietendo il grano con la falce, attento a tagliare le spighe abbastanza in alto in modo da lasciare più stoppie possibile per il pascolo degli animali. 
A terra, davanti a sé, ha già ammucchiato due fasci di spighe.
La mietitura, al tempo, è l'attività principale dell'anno, non solo perché il pane è alimento indispensabile alle mense dei ricchi e dei poveri, ma anche per le sue implicazioni religiose in connessione con il sacramento dell'Eucarestia ed ha per tutti una valenza quasi sacra. 
Le spighe di grano, stilizzate al centro della scena, simboleggiano anche l’abbondanza.
Non stupisce dunque che proprio questo lavoro dei campi sia stato scelto per la raffigurazione di un mese in cui la luce raggiunge il suo culmine con il tempo del solstizio e che sembra aprirsi sotto il segno dell’ottimismo. Speriamo che anche oggi sia così.









martedì 1 maggio 2018

Il ciclo dei Mesi del Duomo di Otranto: maggio



Giornate piene di luce, la stagione in pieno rigoglio: com'è bello il mese di maggio! Così bello che nel ciclo dei Mesi che orna il pavimento del Duomo di Otranto è raffigurato come un re, il re dei mesi.
Il monaco Pantaleone che, tra il 1163 e il 1165, realizzò il grande mosaico su commissione dell'allora arcivescovo della città, ce lo presenta così:




Sotto il segno astrologico del toro e accompagnato dalla scritta Madii che lo identifica, Maggio si presenta come un giovane uomo in piedi, vestito di una lunga tunica  riccamente decorata, mentre regge con entrambe le mani, quasi fossero scettri, i rami fioriti del grande albero della vita che scandisce tutte le scene del mosaico del pavimento. 
Dietro di lui si intravede un trono simile a quello su cui siede Alessandro Magno, rappresentato nello stesso ciclo.
Insomma, i segni della regalità ci sono tutti: per questa volta non c'è alcun legame tra la raffigurazione del mese e la dura attività dei campi che si svolgeva nello stesso periodo dell'anno. 
Il re Maggio, libero da ogni fatica, celebra finalmente il trionfo della primavera